Un gruppo di antisemiti ha violato e interrotto una commemorazione della Giornata in ricordo della Shoah organizzata per videoconferenza dall’ambasciata israeliana a Berlino. I responsabili hanno riversato il proprio odio antiebraico, gridando “Palestina, Palestina” e mostrando foto di Hitler, foto pornografiche e una svastica su Zoom, una delle piattaforme più usate in questo momento di distanziamento sociale distanziamento sociale causato dal Coronavirus.
A riferirlo è stato l’ambasciatore israeliano in Germania, Jeremy Issacharoff, il quale ha spiegato che la conferenza è stata ripresa dopo aver “allontanato” gli attivisti antisemiti che hanno disonorato “la memoria dell’Olocausto e la dignità dei sopravvissuti”, mostrando “la loro palese natura antisemita”.
L’ambasciata israeliana non ha potuto specificare la matrice antisemita del gesto. In molti l’hanno ricondotto all’estremismo di destra, visti l’argomento della conferenza e la presenza di simboli nazisti.
Anche il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, ha voluto esprimere il proprio sdegno per quanto accaduto e ha accusato su Twitter gli attivisti antisemiti, che si sono resi protagonisti di: “Un’incredibile mancanza di rispetto per i sopravvissuti e la memoria dei defunti” .
Uno dei presenti alla videoconferenza era Zvi Herschel, 77enne sopravvissuto alla Shoah che tiene spesso conferenze sull’Olocausto, il quale ha dichiarato di esser rimasto “molto calmo” durante l’ignobile interruzione:
“La discriminazione deve essere combattuta. Ci sono molti codardi, non mostrano i loro volti … Ma è semplicemente antisemitismo e l’antisemitismo di oggi è molto, molto alto”.
Quanto accaduto durante la videoconferenza sulla Shoah conferma l’aumento di episodi di antisemitismo durante la pandemia e dimostra che l’umanità mostrata all’inizio di questo brutto periodo ha un limite ben preciso: l’odio antiebraico.