È allarme antisemitismo negli Stati Uniti. Nelle ultime settimane sono stati molti gli episodi che hanno colpito e hanno reso oggetto di minacce luoghi ebraici. A distanza di una settimana sono stati profanati i cimiteri di St. Louis e di Philadelphia, che hanno fatto seguito alle minacce bomba contro centri ebraici.
Nella più importante città della Pennsylvania sono state danneggiate centinaia di tombe, alcune risalenti anche a cento anni fa. La polizia ha subito aperto un’inchiesta. Il portavoce del ministro degli esteri israeliano, Emmanuel Nahshon, ha definito la notizia “scioccante e fonte di preoccupazione”, aggiungendo però di aver fiducia nel lavoro delle autorità americane per individuare e punire i colpevoli.
Gli atti vandalici di matrice antisemita hanno suscitato polemiche nel paese. Donald Trump, solo dopo esser stato sollecitato più volte a prendere posizione sulla questione, ha dichiarato all’emittente Nbc che “l’antisemitismo è orribile, sarà fermato e deve fermarsi”. Un intervento considerato tardivo da più parti, anche in considerazione del silenzio mostrato dopo la conferenza stampa con il presidente israeliano Benyamin Netanyahu. In quell’occasione Trump aveva definito “insultante” la domanda di un giornalista, a cui non ha risposto, in merito all’aumento di episodi antisemiti, aggiungendo di essere “la persona meno antisemita” del mondo.
In precedenza erano state sollevate perplessità anche riguardo la dichiarazione del presidente Usa in occasione del giorno della Memoria, che aveva parlato in maniera generica di vittime della Shoah senza fare alcun riferimento agli ebrei, e ancora prima sulle ambiguità della sua campagna verso il Klu Klux Klan e i suprematisti bianchi (dove l’antisemitismo è diffuso), a cui è legato Stephen Bannon, suo collaboratore.
Le profanazioni dei cimiteri e le minacce a luoghi ebraici devono far scattare l’allarme dell’antisemitismo negli Stati Uniti. Simili atti vandalici non devono essere sottovalutati o inseriti nel novero dei reati comuni, ma vanno combattuti per la loro natura dichiaratamente antisemita. Negli anni scorsi è accaduto in Francia, con il risultato che molti ebrei transalpini hanno lasciato e stanno lasciando il paese per trasferirsi in Israele.
