È la vittoria della perseveranza sull’esperienza. È la vittoria di chi ha subito il male, ma continua ad aver fiducia nel prossimo.
È la storia di Lily Ebert, 97 anni, sopravvissuta a quell’inferno chiamato Auschwitz, che è entrata nel mondo dei social network grazie al pronipote Dov Forman, il quale le ha creato un account TikTok, per raccontare la tragica esperienza vissuta in prima persona nel campo di sterminio, dove morirono più di un milione di persone.
Neanche il tempo di affacciarsi sui social, che Lily Ebert è stata vittima di un’ondata ingiustificata di odio antisemita, arrivata addirittura a incolparla della situazione tra Israele e il gruppo terroristico di Hamas.
Un utente si è scagliato contro la signora Ebert, chiedendole se il trattamento riservato ai palestinesi da Israele le ha ricordato quello ricevuto ad Auschwitz. Un attacco gravissimo, perché si basa – incredibilmente – sull’assurda equiparazione tra Israele e la Germania nazista.
Un altro ha risposto con “Felice Shoah” all’augurio di buon sabato scritto da Lily.
Lily che, però, non si è abbattuta (d’altronde come potrebbe, ha subito l’inferno dei campi di sterminio, può preoccuparsi di cose simili?), è andata avanti e, sempre con l’aiuto del nipote Dov Forman, nei giorni seguenti ha pubblicato due brevi video su Tik Tok: uno in cui ricordava ricorda l’omicidio di sua sorella Berta ad Auschwitz e l’altro nel quale spiegava come alcuni uomini ebrei ad Auschwitz sono riusciti a rispettare la mitzvà di mettere i tefillin.
I due video sono stati saluti con favori da altri internauti
Quanto accaduto è estremamente grave, perché attacca una persona che ha subito sulla propria pelle l’orrore dei campi di sterminio. Dall’altra parte, però, denota l’enorme voglia di andare avanti di Lily Ebert.