Parigi ha scritto un’altra pagina dell’antisemitismo che infetta la capitale francese da anni. Il clima per gli ebrei locali si è fatto ancora più pesante dal 7 ottobre, giorno in cui, non ci stancheremo mai di ribadirlo, il terrorismo arabo-palestinese di Hamas ha commesso atroci crimini contro gli abitanti del sud di Israele.

Un clima che ieri si è fatto pesante per una studentessa ebrea, cui è stato impedito di entrare alla Sciences Po, la più prestigiosa scuola di scienze politiche francese, frequentata anni addietro dall’attuale presidente Macron, che ha condannato l’ennesimo episodio antisemita.

Vediamo cosa è successo ieri nel gotha universitario di Parigi.

Un centinaio di studenti ne hanno occupato martedì l’anfiteatro nell’ambito della “Giornata di mobilitazione universitaria europea per la Palestina”, che ha portato alla cancellazione delle lezioni programmate.

Gli studenti ebrei, che hanno tentato di entrare nel teatro, hanno riferito di essere stati fisicamente impediti di farlo. A una studentessa ebrea in particolare è stato gridato: “è una sionista, non fatela entrare”.

La motivazione ufficiale è stata quella che la studentessa in questione avrebbe potuto intimidire i presenti. Una scusa poco originale e neanche tanto furba.

Come detto l’ennesimo episodio antisemita accaduto a Parigi è stato stigmatizzato dal Macron, che ha etichettato le aggressioni ai danni degli studenti ebrei come “indicibili e intollerabili”. L’indignazione per i fatti della Sciences Po è stata mostrato da diversi politici francesi.

Aurore Bergé, ministro per l’Uguaglianza di genere, ha scritto su X che “ciò che sta accadendo qui ha un nome, antisemitismo”, mentre il ministro dell’Istruzione superiore Sylvie Retailleau ha incoraggiato la studentessa ebrea a presentare una denuncia legale con effetto immediato.

L’antisemitismo è una piaga sociale di cui la Francia intera è vittima da almeno dieci anni, forse più. L’antisemitismo nel paese, così come in altri, è divampato dal giorno del massacro di Hamas contro i cittadini israeliani.

Quell’antisemitismo che se verrà scambiato ancora per altro diventerà in poco tempo un problema assai più grande.