Lo spettro dell’antisemitismo si abbatte su Roma. E non in una parte periferica della città, dove fa sempre più comodo andare a ricercare i colpevoli, ma in una zona centrale: a Torre Argentina, a pochi passi dal Ministero di Grazia e Giustizia e da Piazza Venezia, ma soprattutto dal quartiere ebraico.
L’episodio risale a giovedì 17 gennaio intorno alle ore 13, quando in quel punto della capitale si fa presto a capire che arrivata l’ora della pausa pranzo per i lavoratori della zona.
La protagonista involontaria di questa storia è Alessandra Veronese, docente di storia medievale dell’Università di Pisa, aggredita e presa a sputi da un uomo.
La vittima, che era a Roma per lavoro, ha raccontato:
“Dovevo incontrare una mia amica nell’attesa passeggiavo guardando una vetrina, in mezzo a tante altre persone. Avevo già notato per un attimo quest’uomo che mi guardava, seduto su un gradino, ma non ci ho badato troppo. Ad un tratto si è alzato e me lo sono trovato davanti. Mi ha guardata con disprezzo e mi ha sputato in faccia, poi sul trolley ed infine sulla borsa di tela che tenevo a tracolla. Mi credeva ebrea per la borsa”.
Alessandra Veronese è stata creduta ebrea dal suo aggressore a causa della scritta sul trolley in yiddish, lingua parlata dagli ebrei originari dell’Europa orientale:
“Ha sputato proprio anche sulla borsa. Dalla dinamica poi è evidente: cercava proprio me quando si è avvicinato. Sono rimasta basita… subito dopo si è allontanato, gli ho urlato dietro un paio di insulti. Lui si è girato, mi ha guardato ancora con la faccia schifata ed è andato via. Mentre cercavo di capire il senso dell’accaduto un ragazzo mi ha detto che questo soggetto staziona spesso in queste zone, è un violento ed ha tatuata sul corpo una svastica”.
Agli occhi di molti questo episodio non risulterà essere così grave. E invece lo è, perché avvenuto al centro di Roma, dove un giovane con la svastica tatuata va in giro per la città con la licenza di aggredire le persone solo perché ritenute ebree.
In Europa l’antisemitismo è tornato più che mai e quanto accaduto a Roma ne è la prova.