Il leader genovese di Lealtà Azione, Giacomo Traverso, è stato denunciato dalla Digos per discriminazione razziale.
Il 24enne, commentando i disordini scoppiati al confine fra Israele e la Striscia di Gaza, lo scorso 15 maggio aveva scritto il seguente post su Facebook:
“Non ci sarà mai pace, fino a quando una lurida razza di mercanti dal naso adunco avrà la licenza di reprimere e annientare la libertà di un popolo, con il supporto delle grandi oligarchie finanziarie. Palestina Libera!”.
Frasi ingiuriose che sono salite ai disonori della cronaca anche grazie all’intervento di un gruppo di giovani ebrei genovesi. Frasi a cui hanno fatto seguite le solite scuse di rito del diretto interessato, massimo esponente genovese di Lealtà Azione:
“Critiche politiche a Israele non antisemitismo. Con riferimento alle polemiche che in queste ore stanno investendo un mio personale (e non a nome dell’associazione che rappresento) intervento su Facebook, relativo ai sanguinosi fatti accaduti in Medio Oriente nei mesi scorsi, sconfesso chiunque affibi a tali mie dichiarazioni intenti ‘antisemiti’ o simili. Si tratta di un’interpretazione fuorviante, essendo evidente invece che si è trattato di una radicale presa di posizione contro la politica israeliana in Palestina. Le espressioni utilizzate, pur forti, non avevano certo intento di fondare un discorso sull’appartenenza razziale. Mi scuso con chiunque si sia sentito offeso da quanto da me scritto”.
Criticare le azioni di governo di un paese è legittimo. Quando però per farlo sono chiamati in causa la razza e uno degli stereotipi contro gli ebrei – naso adunco – , è facile immaginare che tale critica travalichi i confini meramente politici e sfoci in un pregiudizio anti-ebraico.
Ad aumentare il sospetto è un altro episodio. Traverso, infatti, ha celebrato l’anniversario della morte del massacratore di musulmani bosniaci, il serbo Arkan. Il che non denota un sostegno pieno al mondo arabo-palestinese, ma parziale ed esclusivamente in funzione anti-israeliana.
Come spesso avviene in questi casi viene fatta troppa confusione fra popolo ebraico, Israele, cittadini israeliani e sionismo. E non bastano le solite scuse di rito a cancellare un pregiudizio.