Antisemitismo in Italia, dati choc dopo il 7 ottobre

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Antisemitismo in Italia, dati choc dopo il 7 ottobre

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La recrudescenza dell’antisemitismo non è una percezione delle comunità o enti ebraici. È una triste realtà, raccontata dal coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, il generale Pasquale Angelosanto, nel corso della sua prima audizione presso la Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, presieduta dalla senatrice a vita Liliana Segre:

“L’antisemitismo va inquadrato come una minaccia alla sicurezza nazionale, non più solo intesa come protezione dell’integrità territoriale e dell’indipendenza politica ma anche come difesa da attori interni. La minaccia antisemita mira a colpire una parte della popolazione, le minoranze ebraiche sul territorio, incidendo proprio sulla coesione politico-sociale e quindi attenta ai principi posti a fondamento della Repubblica e della Carta Costituzionale”.

E ancora:

“Dal 7 ottobre a oggi sono stati registrati 406 casi di antisemitismo a fronte dei 98 casi segnalati nell’analogo periodo precedente. I casi sono quindi quadruplicati e se vogliamo sono aumentati del 400 per cento. Nel 2023 l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) ha registrato 235 episodi di antisemitismo. Dal 7 ottobre 2023 a oggi sono stati registrati complessivamente 406 casi, di questi 57 sono riferiti a crimini odio, 200 a discorsi d’odio, 128 ai discorsi d’dio online e 21 casi sono quei fatti segnalati che non raggiungono la soglia del penalmente rilevante”.

C’è una rottura rispetto al passato. Mentre prima, le aggressioni antisemite erano quasi a uso esclusivo del web, ora sono cresciute anche quelle fisiche:

“Mentre prima i reati si registravano soprattutto via web adesso stanno aumentando i casi in cui c’è la partecipazione diretta: quindi l’offesa viene arrecata direttamente alle persone. Quindi c’è un grande cambiamento, dice il Cdec, degli atti di antisemitismo che mentre prima erano principalmente collocati nel cyberspazio ora avvengono nel mondo reale. Già nel 2023 su 450 casi circa la metà era offline mentre 259 via web. Quindi si tratta di un ribaltamento della situazione”.

C’è un dato rivelato da Angelosanto che preoccupa e fotografa l’antisemitismo in Italia. Incrociando i dati dei diversi osservatori con quelli di Eurispes, infatti, il generale ha affermato che il 9% degli italiani è moderatamente antisemita, il 10% è fortemente antisemita.

Il dato è presto tratto: un quinto degli italiani è antisemita.

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