Un italiano su cinque ha pregiudizi antiebraici. La percentuale si attesta precisamente al 21%, tre volte superiore a quella registrata in Francia e in Gran Bretagna (7%). È quanto è emerso dal Rapporto sull’antisemitismo in Italia 2015 presentato alla Camera dall’Osservatorio del Centro di Documentazione ebraica contemporanea (Cdec) di Milano, secondo cui nello scorso anno sono stati accertati 90 episodi di antisemitismo, dei quali 35 sul web e 4 attraverso la carta stampata e tivù. I casi di diffamazione e insulti sono stati 15, 8 quelli di minacce, aggressioni e violenze, 19 di graffiti e scritte sui muri, 6 di atti vandalici.
Betti Guetta, responsabile dell’Osservatorio del Cdec, ha spiegato:
Gli antisemiti in Italia, il cosiddetto zoccolo duro, sono il 7-12% della popolazione. Siamo di fronte a un’emergenza verbale. Nel tempo è aumentata la violenza del linguaggio e una sorta di antisemitismo è stato sdoganato nella società.
L’antisemitismo corre e si alimenta sul web; dove nascono e fioriscono forum, siti e blog che puntano il dito contro gli ebrei. Nella lente d’ingrandimento sono finiti Facebook, in cui sono comparsi 156 nuovi profili antisemiti, e Twitter su cui secondo l’Osservatorio italiano sui diritti Vox nella Mappa dell’Intolleranza – da agosto scorso al febbraio di quest’anno – sono stati 6.754 i cinguettii contro gli ebrei.
Fra termini più in voga per manifestare questo odio, ci sono: “ebreo”, “rabbino”, “sionista” e “strozzino”
Marilisa D’Amico, fondatrice di Vox, è entrata più nel dettaglio su un fenomeno in continua espansione:
Lazio, Umbria e Lombardia sono le zone in cui si concentrano di più i tweet antisemiti. Nel mirino soprattutto la Giornata della Memoria e le dichiarazioni di Papa Francesco durante la visita alla Sinagoga di Roma.
Noemi Di Segni, neo presidente dell’Ucei, ha ammonito:
Ciascuno, istituzioni, politica, genitori, si prenda le proprie responsabilità per cambiare il trend di questi dati. È una questione di educazione, anche al sentimento.
Milena Santerini, presidente dell’Alleanza parlamentare contro l’intolleranza e il razzismo del Consiglio d’Europa, ha sottolineato che il Parlamento “ha fatto la sua parte con l’approvazione dell’aggravante del negazionismo per reati discriminatori”.
In sintesi: Uscendo di casa un ebreo italiano ha una possibilità su cinque di incontrare qualcuno che nutra pregiudizi contro di lui.
Questo perché come ha affermato Emanuele Fiano, parlamentare PD, “l’antisemitismo in Italia ha una radice storica, purtroppo non è un prodotto di esportazione”.