La mappatura dell’antisemitismo torna a Londra, dove in poche ore si sono verificate due aggressioni di stampo antiebraico.
A Hackney, zona nord-est di Londra, davanti a una scuola ebraica un uomo ha gridato di voler “uccidere tutti gli ebrei” e poco dopo si è scagliato contro un ebreo che era nelle vicinanze: l’aggressore è finito in manette con l’accusa di razzismo.
A Whitechapel, parte orientale della città famosa per i delitti attributi a “Jack lo squartatore” nell’autunno del 1888, un uomo armato di coltello ha inseguito e minacciato di decapitare un ebreo ortodosso di 40 anni: l’aggressore, 34 anni, è stato arrestato.
L’Inghilterra, come altri paesi europei, ha fatto registrare un incremento dell’antisemitismo nel 2018: solo a Londra sono stati quasi 1000 gli episodi di odio antiebraico.
Di uno degli atti contro gli ebrei accaduti lo scorso anno nel Regno Unito si sono avute novità negli ultimi giorni.
Tristan Morgan è stato condannato al ricovero forzato in ospedale in seguito a una perizia psichiatrica.
Non sembrava aver alcun problema, quando nel luglio 2018 tentò di appiccare un incendio alla sinagoga di Exeter, capoluogo della contea inglese del Devon.
Tristan Morgan rimase ustionato e un primo momento riuscì a scappare ma poi venne catturato della polizia.
L’uomo è vicino all’estrema destra inglese e scelse un giorno preciso per colpire il luogo di culto ebraico: il 21 luglio, una delle date in cui il Regno Unito celebra le vittime della Shoah.
Un membro dell’estrema destra che colpisce un tempio ebraico in uno dei giorni in cui si ricordano i morti dell’Olocausto.
Sembrerebbe una persona lucida, almeno nella sua perversa logica. E invece è stato dichiarato un individuo malato e mentalmente disturbato.
Fatto sta che l’antisemitismo ha colpito e continua a colpire uno dei paesi più importanti d’Europa. L’odio antiebraico parrebbe non fermare la propria corsa, espandendosi in tutto il Vecchio Continente.