L’antisemitismo in Germania ha toccato livelli preoccupanti. Gli episodi antiebraici si sono moltiplicati nei primi mesi 2019, confermando la tendenza del 2018, anno in cui l’antisemitismo è aumentato del 10% rispetto all’anno precedente.
Nel maggio scorso aveva fatto molto discutere il monito di Felix Klein, l’incaricato del governo federale per la lotta all’antisemitismo, che in un’intervista aveva sconsigliato agli ebrei di indossare la kippah in ogni occasione.
Monito che è divenuto una conferma nelle ultime settimane in cui si sono moltiplicate le aggressioni agli ebrei tedeschi.
Ultima in ordine di tempo l’aggressione a Monaco nei confronti della famiglia di un rabbino, insultata e fatta oggetto di sputi da due persone. La polizia ha confermato quanto accaduto dopo la divulgazione della notizia da parte della trasmissione “Report Muenchen” dell’emittente Ard.
Quanto successo a Monaco ha seguito l’aggressione della scorsa settimana nei confronti del rabbino Yehuda Teichtal, che a Berlino è stato insultato e fatto oggetto di sputi da due uomini che si sono rivolti a lui in arabo.
La presidente della Comunità ebraica di Monaco, Charlotte Knobloch, ha definito questi assalti come “sintomatici per l’attuale difficile situazione per tanti ebrei”:
“Il senso di sicurezza deve essere ricostruito il prima possibile, affinché fatti come quelli che si sono verificati in questi giorni non si possano più ripetere”.
La situazione per gli tedeschi sta peggiorando di giorno in giorno. L’odio antiebraico è sia di natura islamica che di estrema destra. Molti sono gli appelli delle comunità ebraiche tedesche nei confronti delle autorità, che spesso vengono disattesi.
In generale non c’è paese europeo in cui l’antisemitismo non sia diventato protagonista delle cronache, mettendo in allarme diverse comunità ebraiche.
Non si può più chiudere gli occhi davanti all’odio contro gli ebrei. L’antisemitismo non può essere trattato come semplice episodio di criminalità comune.