Grave episodio di antisemitismo in una farmacia vicino al centro di Milano, dove una cliente ha chiesto alla banchista se il farmaco “Laila” (in ebraico significa notte) avesse una provenienza israeliana.
La risposta della dipendente della farmacia è stata una invettiva contro Israele. A raccontare lo “spiacevole” episodio è stata la cliente stessa, la quale ha rivelato che la farmacista ha cominciato a:
“Inveire non solo contro Israele, ma anche tutti gli ebrei, dai De Beers agli attori americani dicendo che sono la causa dei problemi del mondo. Che sono dei ladri assassini che hanno occupato e rubato le terre ai palestinesi e altri scontati quanto stucchevoli stereotipi. La farmacista non si è fermata neppure dopo che le ho detto che ero ebrea e che stava diventando offensiva. Ho anche aggiunto che in quel momento avrei preferito essere vaccinata in Israele piuttosto che trovarmi in farmacia ad ascoltare le sue parole dietro a un vetro con mascherine. Lei mi ha detto che preferisce essere italiana morta e con tutti i difetti del mondo piuttosto che israeliana o ebrea”.
La donna ha denunciato la vicenda su Facebook, salvo poi cancellare il post dopo le scuse del proprietario della farmacia, il dottor Achille Bonandrini che ha inviato una lettera alla Comunità ebraica di Milano:
“La farmacia Vesuvio ringrazia sentitamente il Presidente della Comunità ebraica di Milano, Milo Hasbani, per averci dato la possibilità di scusarci pubblicamente per le gravi e improvvide affermazioni della nostra dipendente, che non esprimono in alcun modo il sentire della Farmacia e dalle quali la stessa si dissocia fermamente. Ci dispiace se tale episodio ha causato offesa o disagio alla cliente che ha denunciato l’accaduto e a qualsiasi altro membro della Comunità. Confidiamo che simili episodi non si ripeteranno in futuro e garantiamo che la Farmacia sarà, in piena coerenza con la sua storia, un luogo aperto a tutti. Dott. Achille Bonandrini”.
Ormai gli episodi di antisemitismo sono all’ordine del giorno. Anche in Italia, dove quasi quotidianamente l’odio antiebraico viene esplicato sempre più liberamente. Quanto successo a Milano è l’ennesimo campanello d’allarme di sua situazione sempre più preoccupante.