Il 2018 è stato terribile per l’antisemitismo, che ha fatto registrare più ebrei morti dei decenni precedenti. A rivelarlo è l’annuale Rapporto del Centro Kantor dell’Università di Tel Aviv, redatto insieme all’European Jewish Congress, secondo cui i casi di odio contro gli ebrei hanno subito una crescita del 13% rispetto agli anni scorsi (387):
“Come si è visto nella seconda sparatoria di massa in una sinagoga degli Usa, molte parti del mondo non sono più luoghi sicuri per gli ebrei, come si pensava in passato”.
Gli Stati Uniti sono il paese in cui c’è stato il numero più alto di episodi antisemiti, seguita dall’Europa e in particolare dalla Germania, il cui è aumento è stato del 70%.
Lo studio conferma l’analisi fatta dal Centro Simon Wiesenthal con lista dei dieci peggiori atti di antisemitismo del 2018, in cui nei primi tre posti di questa triste classifica c’erano proprio gli Usa, dove vivono il maggior numero di ebrei al di fuori di Israele:
- L’attentato contro la sinagoga di “ L’albero della Vita” di Pittsburgh, in cui sono state uccise 11 persone e ne sono state ferite 6;
- Il comizio di Louis Farrakhan, “l’estremista afro-americano islamista” tenuto nello scorso ottobre a Detroit;
- I numerosi attacchi contro gli ebrei avvenuti in diverse università (la Duke University, il Teachers College della Columbia University, la Penn State, la Cornell University, i campus della University of California a Berkeley e Davis, e gli atenei Vassar e Marist).
Il Rapporto del Centro Kantor dell’Università di Tel Aviv ha confermato il dilagante odio antiebraico che il 2018 ha portato con sé. Odio tutt’altro che assente in Italia, dove l’antisemitismo è una delle prime forme manifeste dell’avversione verso chi viene percepito come diverso.
Nord, Sud e Centro: nessuna parte del nostro paese può dirsi davvero immune e protetta da questa ventata di odio.