L’antisemitismo continua la sua infamante corsa per l’Europa. Dopo Inghilterra, Francia e Germania, anche Belgio e Grecia sono stati (ri)colpiti dall’odio antiebraico.
Siamo ad Aalst, nelle Fiandre (dove poche settimane fa è stata bandita la macellazione kosher), una delle tre regioni del Belgio, in cui è andato in scena un Carnevale antisemita.
Su un carro, infatti, hanno sfilato due pupazzi giganti raffiguranti degli ebrei ortodossi con il naso pronunciato con ai piedi dei sacchi di soldi: uno dei quali con in bocca un sigaro e un altro intento a chiedere l’elemosina con la mano destra.
La comunità ebraica locale ha presentato una denuncia agli organizzatori che avevano intitolato il carro “il riposo sabbatico”, mentre il rabbino capo ha stigmatizzato l’episodio definendolo “la tipica caricatura antisemita del 1939”.
Un altro insulto verso il popolo ebraico è arrivato alla Grecia, paese in cui è stato lanciato un gioco dall’azienda britannica Great Escape, il cui obiettivo finale è risolvere alcuni testi di logica e indovinelli per uscire da un lager. “Secret Agent” sta riscuotendo un grande successo in tutto il paese, soprattutto tra i giovani.
Questi due episodi, anche se ovviamente meno gravi rispetto alle aggressioni fisiche e alle uccisioni verificatesi in Germania e Francia, fanno scattare un allarme “culturale”.
Gli ebrei vengono ancora visti come persone avide, attaccate ai soldi, come se fosse l’unica cosa a cui sono interessati; mentre la Shoah viene ancora una volta banalizzata, come se per uscire da un campo di concentramento bastasse la logica e le capacità intellettive.
Ormai lo stiamo scrivendo da mesi: in Europa la situazione per gli ebrei si sta facendo pesante, sono troppi i paesi in cui l’antisemitismo sta trovando linfa vitale.