La VII Mappa dell’intolleranza conferma quello che già sapevano: il popolo italiano è intollerante nei confronti di chi percepisce come diverso.
Il progetto ideato da Vox – Osservatorio Italiano sui Diritti, in collaborazione con l’Università Statale di Milano, l’Università di Bari Aldo Moro, Sapienza – Università di Roma e It’Stime dell’Università Cattolica di Milano, ha fotografato il linguaggio via social.
La mappatura ha consentito l’estrazione e la geolocalizzazione dei tweet che contengono parole considerate sensibili. Mappatura che ha l’obiettivo di indentificare quelle zone dove c’è maggior diffusione dell’intolleranza rivolta verso 6 gruppi: ebrei e musulmani donne, omosessuali, migranti e persone con disabilità.
Cosa ha rivelato l’analisi del sentimento delle communities online?
A essere più colpito è il cluster delle donne (43,21%), seguito da quelle formato da persone con disabilità (33,95%), omosessuali (8,78%) e migranti (7,33%).
E gli ebrei? Sono al quinto posto (6,58%) e sono seguiti dagli islamici (0,15%). Una differenza rilevante tra i due cluster.
La Mappa dell’Intolleranza 2021 era così distribuita: donne (43,70%,), seguite da islamici (19,57%), persone con disabilità (16,43%), ebrei (7,60%), persone omosessuali (7,09%) e migranti (5,61%).
Come si nota l’antisemitismo in Italia non va mai fuori moda e quando si sposa con l’odio per le donne e gli anziani diventa una miscela esplosiva.
Come nel caso di Liliana Segre che rientra in tutti e tre i cluster, uno dei personaggi più bersagliati a mezzo social.
La guerra in Ucraina, la crisi energetica e il “post” pandemia hanno messo benzina su un fuoco che in Italia non si è mai sopito.
La VII Mappa dell’intolleranza conferma, almeno sui social, che non sempre gli italiani sono “brava gente”…