“Anna Frank è della Roma”, i tifosi della Lazio gridano il coro della vergogna

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Antisemitismo

“Anna Frank è della Roma”, i tifosi della Lazio gridano il coro della vergogna

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Lazio-Roma, come spesso accade, travalica i confini calcistici abbracciando temi che nulla hanno a che fare con lo sport più seguito d’Italia. Anche ieri, come all’andata, prima del derby della capitale, in una zona vicina allo stadio Olimpico (Ponte Milvio) è andata in scena l’ennesima vergogna contro Anna Frank.

Alcuni tifosi della Lazio hanno intonato il coro “Anna Frank è della Roma”, con tanto di braccio destro teso per riecheggiare quel fascismo di cui molti italiani sentono nostalgia.

Come se non bastasse, il vergognoso siparietto è stato ripreso con gli smartphone e postato sui social, sottolineando quel senso di impunità che molti nostri connazionali dimostrano quando si approcciano a Facebook o Twitter.

La scena era già stata vista lo scorso 18 novembre, quando alcuni sostenitori biancocelesti, in occasione della prima stracittadina della stagione, non paghi della numerose polemiche scaturite qualche settimana precedente per gli adesivi contro la povera bambina morta per mano nazista, avevano cantano il coro “giallorosso ebreo”, urlato poi anche durante la partita in Curva Nord (parte della stadio cuore del tifo laziale).

Si potrebbero usare fiumi d’inchiostro per stigmatizzare gli episodi che non fanno onore a nessuno: né ai tifosi laziali (che non sono tutti antisemiti), né al movimento calcistico nella sua interezza che non riesce o non vuole debellare quella che oramai è divenuta una piaga sociale.

Medesimo discorso per la politica, al momento impegnata nella formazione di un governo dopo le elezioni del quattro marzo, ma anche prima poca avvezza alla risoluzione della problematica razzista nel calcio.

Quattro marzo, lo stesso giorno della prematura morte del capitano della Fiorentina Davide Astori, che aveva portato alle lacrime diverse tifoserie, mostrando una trasversalità del dolore che aveva fatto sperare in un cambiamento negli ingranaggi del tifo.

L’ennesimo coro contro Anna Frank ha fatto fare dieci passi indietro al movimento calcistico e non, mostrando ancora una volta l’ipocrisia di un paese che sembra unito esclusivamente in coincidenza con la morte di un personaggio famoso.

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