Un membro del consiglio di Amnesty Usa nega l’esistenza di Israele.
Si chiama Rasha Abdel Latif e lo scorso anno è entrata a far parte del Comitato direttivo americano di Amnesty. Statunitense, ma nata in Giordania, non ha mai nascosto la sua avversione per lo Stato ebraico, tanto che in molti si sono chiesti come sia stato possibile il suo ingresso all’interno di un’organizzazione a difesa dei diritti umani.
Il termine utilizzato – “avversione” – è molto addolcito visto che Rasha Abdel Latif nega l’esistenza d’Israele e lo ritiene uno stato occupante:
“Non c’è NIENTE che si chiama ‘Israele’, è territorio di Palestina”.
Scrisse Latif nel 2013. Dovranno ricredersi coloro che stanno pensando a un peccato di gioventù, perché anche negli anni successivi il membro di Amnesty Usa ha continuato a tirare bordate contro Israele.
Nel febbraio 2022, poche settimane prima la sua nomina, ha retwittato una vignetta in cui si vedeva tutto il paese (comprendente Israele, West Bank e Striscia di Gaza) che scaccia con le dita il Maghen David, la Stella di David, accompagnato da un testo in arabo a dire poco eloquente:
“In questa terra non c’è posto per due identità: o noi o noi”.
Nell’estate 2021, Rasha Abdel Latif non provò alcun imbarazzo nell’utilizzare hashtag #freepalestine, #return e #27027km (riferimento alla superficie totale in kmq di una “Palestina libera” comprendente anche tutto Israele) e ri-twittò un post che celebrava l’evasione di detenuti palestinesi da un carcere in Israele: fra loro terroristi assassini.
In questa carrellata antisraeliana non poteva mancare l’appoggio senza se e senza ma ai ripetuti lanci di razzi su Israele dalla Striscia di Gaza.
Insomma, un curriculum “social” dove Rasha Abdel Latif non hai nascosto per chi pendesse la sua bilancia nella questione mediorientale.
In molti erano a conoscenza delle sue idee, altri hanno fatto finta di non sapere, come Amnesty Usa che le ha spalancato le porte.