Il gruppo islamista Hamas avrebbe sfruttato la guerra dell’estate 2014 con Israele per colpire alcune fazioni rivali palestinesi. Secondo Amnesty International infatti ci sarebbero state in quel periodo almeno ventitré esecuzioni catalogabili come crimini di guerra, tutte avvenute per mano dei militanti di Hamas.

L’organizzazione per i diritti umani di Londra ha descritto in un dettagliato report la campagna di rapimenti, torture e uccisioni condotta da Hamas contro i palestinesi accusati di collaborare con Israele nel tentativo di rovesciare il governo del gruppo terrorista nella Striscia di Gaza. Il direttore di Amnesty per il Medio Oriente Philip Luther ha dichiarato che:

” E’ spaventoso che, mentre Israele devastava Gaza, le forze di Hamas abbiano colto l’opportunità per mettere a punto una vendetta senza scrupoli.”

Si tratta del secondo resoconto di Amnesty International che condanna le azioni dell’organizzazione terroristica palestinese. Il primo, pubblicato a Marzo, asseriva che i razzi lanciati da Hamas durante la guerra avevano ucciso più palestinesi che israeliani.

I palestinesi torturati e uccisi sarebbero stati tutti membri di Fatah, l’organizzazione rivale di Hamas che sostiene il Presidente dell’ANP Mahmoud Abbas. La cosa più grave per Amnesty è il fatto che nessuno è stato ritenuto responsabile di queste atrocità finora, una decisione che lascia pensare che i crimini siano stati ordinati direttamente dalle autorità di Gaza. Il direttore Luther ha inoltre aggiunto che:

“la definizione di crimini di guerra è assolutamente esatta in quanto parliamo di individui impotenti uccisi brutalmente. Il movimento Hamas ha dimostrato indifferenza verso qualsiasi legge internazionale e verso i diritti umani.”

Infine Amnesty International ha rivolto un appello all’Autorità Nazionale Palestinese e a Hamas chiedendogli di sottoporsi volontariamente ai meccanismi di investigazione internazionali per portare davanti a un giudice i presunti responsabili.