Amazon ha deciso di togliere dal proprio e-commerce libri filo-nazisti e antisemiti. I primi a esser tolti dal catalogo sono state due pubblicazioni firmate da David Duke, ex leader del Ku Klux Klan, poi è toccato a quelle di George Lincoln Rockwell e infine a The Zionist Seizure of World Power di Deanna Spingola e A History of Central Banking and the Enslavement of Mankind di Stephen Goodson.
Le polemiche attorno ad Amazon legate ai libri dai contenuti contro gli ebrei e cospirazionisti vanno avanti da diverso tempo. Polemiche che hanno coinvolto anche libri sulla serie Prime Video “The Man in the High Castle”, come “The Man in the High Castle: Creating the Alt World” da cui sarebbe stata rimossa dalla versione digitale una svastica dall’uniforme di uno dei personaggi.
Amazon ha fatto sapere che la decisione non è stata presa dal marketplace, ma direttamente dall’editore. L’azienda di Jeff Bezos ha diramato una nota ufficiale:
“Diamo valore al nostro rapporto con gli autori, gli editori e i venditori e investiamo molto nel nostro negozio online per renderlo il luogo migliore nel quale vendere e acquistare libri. Tutti i venditori decidono la selezione di titoli che intendono offrire e le nostre policy delineano quali libri possono essere venduti all’interno del nostro negozio. Non prendiamo alla leggera le decisioni di selezione dei titoli e siamo sempre al lavoro per supportare al meglio i nostri partner, migliorando il modo in cui facciamo rispettare e comunichiamo queste decisioni.”
Già in passato il colosso di Seattle era stato attaccato per la presenza nel suo e-commerce di oggetti legati ai campi di sterminio nazisti o alla figura di Anna Frank.
Il primo caso citato è relativo al dicembre scorso quando diversi gadget natalizi di Auschwitz erano in vendita sul marketplace. Il secondo è del 2017, quando il costume di Anna Frank fu messo in vendita come se fosse una maschera qualsiasi.