Visto che in questi giorni si parla molto di fake news, che si tirino fuori nomi e cognomi dei “falsari” che le producono.
Oggi tocca a Nasser Abu Baker, corrispondente della prima agenzia d’informazione della Francia, la AFP News Agency, che si occupa del conflitto mediorientale.
Bene, Baker non risulta essere un giornalista molto credibile, non solo perché pubblica attraverso la AFP notizie false, ma anche perché ricopre contemporaneamente il ruolo di Presidente del Sindacato dei Giornalisti Palestinesi (Palestinian Journalists Syndicate), è stato candidato al Consiglio rivoluzionario di Fatah, ed è il fautore del boicottaggio dei giornalisti e dell’intero sistema d’informazione israeliano.
Uno scivolone davvero grossolano per un’agenzia dalla quale attingono quasi tutto il giornalismo francese e parte della stampa internazionale. E se servisse ancora una prova per dimostrare quale basso livello di informazione fornisce Baker per la AFP, basterebbe ricordare la notizia che fece uscire nel 2015 in cui affermava che durante la guerra a Gaza del 2014, l’esercito israeliano aveva ucciso “17 giornalisti palestinesi”. La notizia, riportata senza citare alcuna fonte, era stata pubblicata in precedenza dalla وكالة وفا – WAFA News Agency, controllata dall’Autorità Palestinese, perché ripresa dal sindacato dei giornalisti palestinesi, che a sua volta aveva ricevuto i dati dal Ministero dell’Informazione di Gaza, cioè un organo di Hamas. Otto di quei 17 giornalisti, come spiegato poi dall’Intelligence and Terrorism Information Center, erano terroristi appartenenti a Hamas e alla Jihad Islamica o lavoravano come addetti alla comunicazione delle stesse organizzazioni terroristiche. Una volta che la Committee for Accuracy in Middle East Reporting in America (CAMERA) fece notare la verità alla AFP, l’agenzia francese cambiò prontamente la notizia, specificando che quei dati erano stati presi dall’Ufficio informazioni di Hamas, tenendo però nascosto il dettaglio che la stessa notizia era stata rilanciata dalla PJS in cui lavorava proprio il suo corrispondente Baker.
Altro esempio, la Agence France-Presse ha fatto uscire la notizia dell’arresto da parte dello Shin Bet del giornalista palestinese Omar Nazzal, omettendo però il dettaglio che il giornale Falestine al-Youm, per cui lavorava, è affiliato alla Jihad Islamica che opera nella Striscia di Gaza e che viene riconosciuta come organizzazione terroristica anche dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti.
Collaborazione, quella di Nasser Abu Baker, che compromette seriamente la neutralità e la credibilità dell’AFP, almeno per quanto riguarda il conflitto tra Israele e terrorismo palestinese.