All’età di 95 anni se ne è andato Settimio Piattelli, che aveva vissuto sulla propria pelle gli orrori della Shoah. A darne notizia è stata la Comunità Ebraica di Roma che attraverso una nota ha fatto sapere:
È sopravvissuto alla deportazione, vittima delle atrocità nazifasciste e testimone della memoria della Shoah. Un altro pezzo di storia che se ne va. Che il suo ricordo sia di benedizione.
Un pezzo di una storia atroce, iniziata nel maggio 1944 in una Roma liberata da pochi giorni: Settimio, assieme al fratello Nello, venne preso nella Capitale, deportato prima a Fossoli e poi nel campo di Auschwitz-Birkenau. Un’esperienza indelebile nel cuore e nelle mente: “Auschwitz ce l’hai qui dentro er cervello, nun va via più, nun può andare via mai”, ripeteva sempre Piattelli.
Molto commossa anche la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, che ha affermato:
La sua sofferta testimonianza dall’abisso dell’orrore e lo straordinario esempio quotidiano che ci ha poi donato, insieme agli altri sopravvissuti, restano un lascito indimenticabile per l’intera società italiana. In questa triste giornata rivolgiamo un pensiero commosso alla famiglia di Settimio. Che il suo ricordo sia di benedizione.
Settimio Piattelli era sopravvissuto alla deportazione e alla detenzione nel campo di concentramento di Auschwitz, diventando uno dei testimoni italiani dell’Olocausto. Con lui ne se va un pezzo di Storia, di storia del popolo ebraico e degli orrori della Seconda Guerra Mondiale.