Martedì, l’Autorità Palestinese e il Governo israeliano hanno firmato un accordo per mettere fine ai debiti riguardanti l’erogazione di energia elettrica nei Territori. I palestinesi, che dovrebbero pagare circa 530 milioni di dollari alla Israel Electric Corporation, si impegneranno a saldare subito 132 milioni, e i restanti potranno essere pagati in 48 rate; secondo le fonti interne, in ogni caso, parte del saldo verrà abbonato ai palestinesi, che probabilmente non dovranno pagare la mora del mancato pagamento di tutti questi anni.
“Questo accordo – ha spiegato il Coordinemento israeliano per le attività di Governo nei Territori – contribuisce a modificare e a sviluppare il settore elettrico ed energetico palestinese”, tanto che una commissione composta da israeliani e palestinesi, supervisionerà nei prossimi mesi il passaggio di responsabilità da Israele all’ANP sulle linee elettriche che forniscono energia alle città palestinesi della West Bank.
Il discorso energetico aveva messo in crisi non poco le due parti, in quanto più volte la società elettrica israeliana aveva ridotto l’erogazione di elettricità ad alcune città palestinesi proprio per questi debiti accumulati, come d’altra parte stacca la corrente agli israeliani morosi. Il Governo israeliano aveva però costretto l’azienda a riattivare il flusso di energia necessaria per non causare black out alla popolazione. Arrivati a oltre 2 miliardi di shekel di debiti, l’azienda energetica ha fatto sapere al Governo, all’inizio dio quest’anno, che non sarebbe più riuscita ad assorbire il debito.
L’accordo è stato firmato dal Ministro degli affari civili dell’Autorità Nazionale Palestinese, dal Capo del COGAT Yoav Mordechai, dal Ministro israeliano delle Finanze Moshe Kahlon e dal Direttore Generale del Ministero delle Finanze Shai Babad.