In Israele un 29enne ebreo è stato accoltellato a morte da un giovane terrorista arabo. Il vile attentato è stato perpetrato vicino ad Ariel, nella West Bank.
La vittima si chiamava Itamar Ben Gal, sposato e padre di quattro bambini, ucciso esclusivamente perché qualcuno l’ha ritenuto colpevole di essere ebreo.
Un portavoce dell’esercito dello Stato ebraico ha reso noto che l’attentatore:
“È arrivato nell’area dell’autostop all’ingresso di Ariel e ha attaccato il civile, un militare lo ha individuato, inseguito e ha sparato per cercare di fermarlo ma l’uomo è riuscito a fuggire, le forze militari stanno setacciando il perimetro”.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele farà di tutto per catturare il responsabile:
“Lo porteremo davanti alla giustizia, come facciamo sempre. Sono fiducioso nell’azione delle forze di sicurezza”.
Hamas ha esultato per il l’attentato e per l’uccisione di un padre di famiglia, di neanche 30 anni. Il gruppo terroristico che governa la Striscia di Gaza ha incitato nuovamente alla guerra contro Israele e gli ebrei:
“L’azione di oggi è la prova che l’intifada per Gerusalemme continua. Ci stiamo difendendo dall’esercito di occupazione e dai coloni in Cisgiordania”.
Difesa? L’accoltellamento è avvenuto alle spalle, in maniera vigliacca e barbara.
Questi vili atti nulla hanno a che fare con la difesa, ma solo con l’odio. In questo caso con l’odio verso Israele, gli israeliani e il popolo ebraico in generale.
Quando finirà tutto questo?
Quando un giovane padre di 4 figli potrà tornare a casa senza rischiare di essere ucciso?
Quando un giovane padre potrà insegnare ai suoi figli che l’odio genera solo odio?