Giovedì scorso, è terminata nella base di Ovdà, la più vasta esercitazione aeronautica internazionale della Storia di Israele, la terza edizione del “Blue Flag”, che ha visto coinvolte 8 nazioni per 10 giorni, con un totale di 1200 partecipanti, 100 aviatori e 1000 voli.
L’obiettivo dell’operazione era di simulare scenari di combattimenti, rifornimenti e strategie di attacco e di difesa, in coalizione con le aviazioni di sette paesi stranieri; Stati Uniti, Polonia, Italia, Grecia, e per la prima volta anche India, Francia e Germania.
In alcune simulazioni, hanno dovuto affrontarsi con “Il Diavolo Volante”, la formazione rossa dello Israel Air Force che rappresentava il nemico.
Il Blu Flag, ha consentito a tutti i coinvolti, un esercitazione di alto livello in stile israeliano, oltre ad un arricchimento reciproco, sia sul piano professionale, che sul piano umano consentendo inoltre alla IAF di guadagnare in visibilità e prestigio nell’immaginario collettivo, come forza aerea potente e all’avanguardia.
Alle esercitazioni erano presenti come osservatori anche alti rappresentanti delle aviazioni di altre nazioni, tra cui l’Inghilterra e l’Australia, futuri candidati a prendere parte del prossimo Blue Flag che si svolgerà tra due anni.
Il Colonnello Itamar, responsabile della base aerea di Ovdà, ha dichiarato, al termine dell’operazione:
“L’esercitazione del Blue Flag, è una dimostrazione di potere, coordinamento, collaborazione e precisione, israeliana e internazionale. Sono fiero, da aviatore e da israeliano, della progettazione, dell’esecuzione e del risultato finale di questa operazione. Ora, iniziamo a trarre conclusioni per migliorare ancora di più la prossima edizione di Blue Flag”