Sensazionale scoperta archeologica a Gerusalemme. Gli oggetti rinvenuti risalgono alla prima distruzione del Tempio per mano dei babilonesi nel 586aC. A comunicarla è stata l’Autorità Israeliana per le Antichità. Il prezioso ritrovamento è stato effettuato delle mura della Città Vecchia della capitale dello Stato ebraico.
I sigilli, che hanno rivisto la luce, recano i nomi di funzionari, risalenti al Regno di Giuda, e secondo Ortal Chalaf e Joe Uziel, direttori dello scavo finanziato dalla fondazione Ir David (Città di David), illustrano procedure e aspetti della macchina burocratica e amministrativa di Gerusalemme nel periodo del Primo Tempio.
Nell’antichità i sigilli erano uno strumento che lasciava un’impronta su una determinata lettera o documento, ed erano a forma cilindrica o piatta con l’incisione di uno stemma.
Ortal Chalaf e Joe Uziel hanno spiegato:
“I primi sigilli riportano per lo più una serie di immagini. Pare che, al posto di scrivere nomi di funzionari, siano stati usati simboli a riprova del firmatario o di quello che stava siglando. Attraverso questi ritrovamenti apprendiamo non solo sui sistemi amministrativi sviluppati in città, ma anche sui residenti e su quanti hanno vi hanno prestato servizio. Un sigillo particolarmente interessante menziona un uomo con il nome di Ahiav Ben Menahem”.
I nomi sono legati al Regno d’Israele. Menahem, infatti, era proprio un re d’Israele, mentre la figura di “Ahiav”, pur non comparendo nella Bibbia, è somigliante ad Ahav (Ahab), il re di Israele, le cui gesta sono raccontate dal profeta Elia.
I sigilli rinvenuti sono stati esposti per la prima volta durante una conferenza tenuta dall’Istituto Megalim al Parco Nazionale Città di Davide a Gerusalemme.