Italia-Israele si giocherà questa sera a Reggio Emilia. La gara è valevole per la qualificazione al Mondiale 2018 che si terrà in Russia. Dovrebbe essere solo una partita di calcio, all’insegna dello sport e della sfrenata passione per quello che molti considerano il gioco più bello del mondo. E invece no, perché il match sta subendo attacchi sia da destra che da sinistra.
L’ostilità verso Italia-Israele non arriva esclusivamente da destra. Anche dai movimenti vicini ai palestinesi, dichiaratamente contrari a qualsiasi attività dello Stato ebraico, anche in campo sportivo. Questa sera, per l’appunto, allo stadio c’è l’intenzione di distribuire dei cartellini rossi in segno di protesta, legati alla volontà di far sospendere Israele dalle competizioni della Fifa.
L’attacco bipartisan ha aumentato il livello dall’allarme. L’intelligence è al lavoro per garantire la sicurezza dentro e nei pressi dello stadio: motivo per cui verranno effettuati controlli più serrati all’ingresso dell’impianto. Nella trasferta italiana, la nazionale israeliana sarà accompagnata da una task force di agenti israeliani, che andranno ad affiancare la nostra polizia.
Il timore per azioni dimostrative rimane alto. Come hanno fatto sapere dal Viminale:
“È impossibile tagliare lingua o braccio a chi volesse recitare slogan antisemiti o fare saluti fascisti”.
Tristemente vero. Come lo è tutta questa faccenda nel suo complesso. Le critiche al governo di un paese non rimangono tali, ma travalicano il campo politico e si estendono alla cultura e nel caso specifico allo sport. Dovrebbe essere solamente una partita di calcio, dove due squadre si fronteggiano in maniera leale e invece è diventata l’ennesima occasione per manifestare il proprio odio nei confronti di Israele.