Non è stata creata recentemente, è relativamente attiva e diversi profili la frequentano commentando o registrandosi; la pagina Facebook con l’immagine profilo di Adolf Hitler ha un discreto seguito e quella foto non sembra creare disturbo a coloro che la visitano o magari la recensiscono con 5 stelle. Un vero e proprio scandalo, un campanello d’allarme che non possiamo ignorare specialmente in un periodo in cui alla comunità mussulmana si chiede la massima collaborazione per sabotare eventuali “mele marce” legate alla jihad.
Un’iniziativa preoccupante e le falle nei controlli
L’ondata di terrorismo che sta colpendo l’Europa non ha lasciato indifferente l’opinione pubblica la quale, ovviamente, chiede maggiore controllo nei luoghi più a rischio. Certo non sono qui a generalizzare, ma la cellula terroristica di Cambrils (legata ai fatti di Barcellona) ha trovato linfa vitale negli ambienti della moschea locale la quale non poteva certo dirsi sorvegliata. La comunità islamica è in forte crescita ma Firenze non è New York e se qualcuno intitola una pagina a suo nome e con una localizzazione ben precisa, quella facente riferimento al centro islamico, non dovrebbe passare inosservato. Eppure così è stato e senza che qualcuno dei membri o delle autorità religiose muovesse un dito dando un segnale davvero importante di affidabilità. Le accuse, talvolta davvero strumentali di xenofobia/islamofobia, nei confronti di coloro che sono dubbiosi verso una moschea a Firenze sono difficili da rintuzzare. Se i presupposti della collaborazione e del pugno duro verso le mele marce è questo non si può non rimanere preoccupati ed avvalorare le tesi che vedono certe dichiarazioni finalizzate al mantenimento di un’immagine formale facilmente sgretolabile dall’agire quotidiano.
I dubbi sulla moschea non possono che crescere.
Tra i temi caldi di Firenze vi è anche il punto relativo alla costruzione di una moschea, proprio qualche giorno fa Izzedin Elzir, presidente Ucoii (Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia) aveva lanciato un ultimatum all’amministrazione comunale: “La nostra pazienza è finita: acquisteremo un immobile per realizzare la moschea a Firenze e lavoreremo da soli. Poi affronteremo i passaggi burocratici necessari“. L’amministrazione comunale ha incassato questa presa di posizione che vede come frutto di un semplice calcolo politico il temporeggiamento da parte del comune ma il caso che vi segnaliamo non può che aggiungersi ai tanti interrogativi di cittadini ed amministrazione.
Sono state tanti gli elogi inviati nel corso del tempo da Izzedin Elzir ed incassati da parte di Dario Nardella il quale ha beneficiato anche dell’aiuto ricevuto dal presidente Ucoii in seguito all’infelice “allah akhbar” pronunciato durante al Meeting di Rimini. Nonostante questo il rapporto sembra aver subito uno strappo. Poco importa se nel web tutto è tracciabile e tutti sono rintracciabili la realtà parla di una negligenza grave, di membri di una comunità che non denunciano e partecipano attivamente alla “vita social” della pagina che usa come logo l’icona sanguinaria di chi ha lasciato una lunga striscia di sangue nella storia.