In Italia l’estrema destra è viva più che mai. Nel mese che sta per volgere al termine sono stati registrati diversi episodi di cui si sono resi protagonisti razzisti e intolleranti. Da nord al sud del paese, senza dimenticate il centro: ogni parte del nostro paese è stato interessato da un fenomeno in continuo aumento.
Si è iniziato a Cervia dove il gestore di un albergo non ha dato lavoro a un ragazzo in sala a causa del colore (nero) della sua pelle e con le ronde di Casapound a caccia di abusivi. A Mantova, invece, un ragazzo è stato picchiato da un gruppo di naziskin in un locale del centro.
A Salerno i nostalgici del Duce e del Ventennio hanno esibito un cartellone shock (messo da Noi con Salvini) che recitava “Il fascismo ha reso grande l’Italia”, chiudendo gli occhi davanti alle nefandezze commesse da Benito Mussolini.
A Torino un’aspirante commessa non è riuscita a conquistare il posto di lavoro perché impegnata in una relazione sentimentale con un africano. L’intolleranza, poi, è scesa a Latina, in cui due trans sono state insultate e cacciate da un ristorante.
Il razzismo per il colore della pelle è riemerso a Margherita di Savoia, città dove una coppia di italo-cubani non ha potuto usufruire della casa vacanze affittata a causa dei pregiudizi della proprietaria “Non potete entrare, siete neri” e a Verona in cui una ragazza è stata esclusa da una gara di canto perché ritenuta un’italiana non autentica.
L’intolleranza per chi ama le persone del suo stesso sesso si è verificata a Gallipoli: nella nota località marittima pugliese, a due omossessuali è stato proibito baciarsi in spiaggia: “Non vogliamo effusioni gay qui”.
In un paese che ha vissuto sulla propria pelle gli orrori del fascismo e dell’estremismo di destra, questi episodi non dovrebbe essere all’ordine del giorno. E c’è chi davanti a tutto questo continua a chiudere gli occhi.