Massacro di Ma’alot, quando i terroristi palestinesi uccisero i bambini israeliani

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Storia

Massacro di Ma’alot, quando i terroristi palestinesi uccisero i bambini israeliani

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Il massacro di Ma’alot avvenne il 15 maggio 1974 per mano del terrorismo palestinese. Un giorno scelto non a caso, visto che coincideva con il 26esimo anniversario della nascita dello Stato d’Israele. Ma’alot è una piccola città nella parte settentrionale di Israele, situata tra le colline della Galilea occidentale, molto vicino al confine con il Libano.

Proprio dal confine con il Libano in quel giorno, che ricordava anche la Nakba palestinese, entrarono in territorio israeliano tre terroristi appartenenti al FDLP (Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina), con indosso divise dell’IDF (Forze di difesa israeliane).

Armati con fucili AK-47 d’assalto, granate ed esplosivi, uccisero subito due donne arabo-israeliane e ne ferirono una terza. Bussarono a tutte le porte di un condominio fino a quando Fortuna, incinta di sette mesi, e Yosef Cohen aprirono la porta, trovando la morte assieme ai figli Eliahu e Miriam, rispettivamente di 4 e 5 anni. L’unico sopravvissuto della famiglia fu Yitzhack, terzo figlio di 16 mesi, sordomuto.

I sei omicidi commessi non placarono la sete di morte dei tre terroristi palestinesi, che si diressero verso la scuola elementare di Netiv Meir grazie all’indicazione di Yaakov Kadosh, un lavoratore dei servizi igienico-sanitari, che uccisero dopo aver ricevuto le informazioni.

Giunti alla scuola, la spietatezza e la malvagità di uccidere gli ebrei non si fermò: i tre terroristi palestinesi assassinarono subito il guardiano e alcuni bambini. Gli altri 105 bimbi assieme ai 10 maestri furono presi in ostaggio. All’interno dell’edificio erano presenti anche degli studenti di una scuola superiore in gita. Per il loro rilascio i terroristi-sequestratori chiesero la liberazione di altri 23 terroristi palestinesi, detenuti nelle carceri israeliani, fissando ultimatum alle ore di 18 dello stesso giorno.  

Alle 10 Sylvan Zerach, in congedo dall’esercito, si avvicinò  nei pressi della scuola, ma fu ucciso dai terroristi.

Alle 15 la Knesset (il Parlamento israeliano), si riunì per discutere della richiesta e decise di negoziare con i palestinesi, che  si rifiutarono di prolungare l’ultimatum.

Alle 17.45, la Sayeret Matkal, un’unità della brigata d’élite Golani, cominciò l’operazione di salvataggio, assaltando la scuola. Riuscì a uccidere i tre terroristi palestinesi, che però fecero in tempo a utilizzare le armi contro gli ostaggi, non avendo pietà nello sparare ai bambini inermi. Nella massacro morirono 25 persone, di cui 22 bambini, e vennero ferite 68 persone.

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