Monza, l’estrema destra entra in Consiglio comunale

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A Monza l’estrema destra è entrata in Comune. Dopo la vittoria al ballottaggio di Dario Allevi (centrodestra), nel capoluogo brianzolo è scoppiato il caso Lealtà Azione. L’artefice è Andrea Arbizzoni, politico neo-eletto (con Fratelli d’Italia) nel nuovo consiglio, soprannominato “il senatore” della curva del Monza calcio, già capogruppo di An in consiglio e già assessore allo Sport nella giunta del sindaco leghista Marco Mariani.

Arbizzoni è considerato l’emanazione di Lealtà Azione, che considera la sua “comunità politica e umana”, un gruppo antisemita, visto che trae ispirazione da due personaggi: Leon Degrelle e Cornelius Zelea Codreanu, rispettivamente ufficiale nazista del contingente vallone delle Waffen SS e collaboratore dei nazisti e fondatore della Guardia di Ferro Rumena che si rese protagonista della strage di civili ebrei a Bucarest nel 1941.

L’appoggio di Lealtà Azione al duo Arbizzoni-Allevi era cosa nota già a maggio, quando il giorno 18, nella sede dell’associazione in via Dante l’allora candidato sindaco e attuale primo cittadino si è incontrato con i militanti neofascisti. Un incontro; nel quale si è parlato di lotta all’immigrazione, degrado e sicurezza, a cui erano presenti lo stesso Arbizzoni e il leader brianzolo di LA, Fausto Marchetti che recentemente si è sposato in un matrimonio show allo stadio di Monza.

Temi cari alle parti in causa. Allevi, infatti, appena eletto ha immediatamente annunciato un giro di vite: “Entro 72 ore metteremo un presidio fisso di polizia fuori dalla stazione e sgombereremo un edificio occupato da nomadi e senzatetto”.

Parole dolci per Lealtà Azione che da tempo porta avanti una battaglia sull’immigrazione assieme a CasaPound e con cui, il 29 aprile scorso, ha sfilato al cimitero Maggiore di Milano in barba al divieto del sindaco Giuseppe Sala tra saluti romani e ricordi della Rsi.

Il gruppo neonazista, intanto si prepara a festeggiare la seconda edizione della “Festa del sole”, che ruoterà intorno al titolo “Immigrazione e terrorismo tra Europa e Medio Oriente”: tra gli ospiti, Alfredo Mantica ex Msi e An, il consigliere del Municipio 8 Stefano Pavesi (esponente di LA eletto con la Lega Nord) e Maurizio Rossi, ex collaboratore delle edizioni AR, casa editrice di Franco Freda, terrorista nero che secondo una sentenza della Corte di Cassazione del 2005 ha capitanato assieme a Giovanni Ventura il gruppo Ordine Nuovo alla realizzazione della strage di Piazza Fontana per cui però non è andato a processo perché “irrevocabilmente assolto dalla Corte d’assise d’appello di Bari”.

Il luogo del ritrovo era segreto fino alla rivelazione di Repubblica: Cassano Magnago, in provincia di Varese, il cui sindaco ha revocato l’autorizzazione. Resta da capire ora dove si riuniranno questi amanti del Fascismo,  periodo storico di cui provano nostalgia anche se non l’hanno mai vissuto.

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