L’Isis ha colpito l’Iran. Teheran ieri è stava vittima di due diversi attentati (quasi simultanei): uno all’interno Parlamento, l’altro al mausoleo di Khomeini. Il bilancio è di 12 morti e numerosi feriti. Secondo la polizia locale è stato fermato un terzo gruppo di terroristi, di cui al momento non è stato reso noto l’obiettivo.

Le notizie su quanto accaduto sono frammentarie. Ciò che si conosce con certezza è che un commando dell’Isis, travestito da donne col chador, armi ed esplosivo sotto le tuniche, è entrato indisturbato all’interno del Parlamento. L’attacco ha avuto una durata di quasi quattro ore, in cui molti persone sono state prese in ostaggio dai terroristi che poi sono rimasti uccisi durante il blitz delle forze dell’ordine. Il tutto intorno alle ore 11 locali, quando in un’altra zona della città è entrato in azione un secondo commando che ha sparato sulla folla dei pellegrini presenti nel santuario dell’Imam Khomeini. Poco dopo è arrivata la rivendicazione dello Stato islamico e una serie di ricostruzioni fornite dai media delle dinamiche degli attacchi che sono da accertare.

I due attentati sono la prova della capacità di reclutamento dell’Isis anche in Iran. Nel marzo scorso era stato diffuso per la prima volta un video in persiano in cui gli jihadisti chiedevano alla minoranza sunnita in Iran, di ribellarsi al regime sciita. Video il cui valore venne minimizzato e fu visto come il tentativo dell’Isis di spostare l’attenzione dalle sconfitte rimediate in Siria e in Iraq. Da quel momento lo Stato islamico ha continuato a pubblicare in persiano notizie sul sito web Rumiyah, che significa Roma, alludendo alla profezia che i musulmani conquisteranno il centro della Cristianità.