A Cinisello Balsamo si glorificano i terroristi suicidi palestinesi. Nella toponomastica della città alle porte di Milano, infatti, è presente “via Martiri palestinesi”, che ha indotto il presidente del Keren Hayesod Italia, Andrea Jarach, a scrivere al sindaco Siria Trezzi.
“Inorridito sono venuto a conoscenza che nel suo Comune, facente parte della nostra città metropolitana, esiste una via Martiri palestinesi. Devo segnalarle che i sedicenti martiri (detti in arabo shahid) hanno ucciso decine di persone in Israele sugli autobus e nei locali pubblici, nei mercati e per la strada, hanno accoltellato vecchi e studenti, bruciato bambini in auto con i genitori, sgozzato neonati. Martiri sono quelli a venire che l’educazione all’odio prepara a sacrificare la vita per fare danno agli ebrei o agli «occidentali» nel prossimo futuro”.
L’attuale primo cittadino, però, non è responsabile di questa scelta, che risale al 1982 quando la città era amministrata da Felice Riccardi del Partito Comunista Italiano. Nel novembre 2008 il gabinetto locale aveva risposto a una lettera di protesta. Una precisazione che aumenta lo sdegno per la via in questione:
“Facendo seguito ai commenti e alle osservazioni pervenute al Sindaco Angelo Zaninello in merito alla Via Martiri Palestinesi nel Comune di Cinisello Balsamo, si precisa che tale denominazione è stata assegnata nell’ottobre del 1982 a poca distanza dalla strage di Sabra e Shatila (16-18 settembre 1982) e si riferisce dunque a quel fatto preciso. La scelta del toponimo, presentata da apposita Commissione, è stata votata all’unanimità dai 30 Consiglieri Comunali nella seduta di Consiglio del 7.10.1982 con delibera n. 235. Ci auspichiamo per il futuro che eventuali informazioni vengano prima verificate nelle opportune sedi senza perciò generare equivoci con spiacevoli risvolti interpretativi”.
Secondo gli analisti Cinisello fa parte di quei comuni nell’hinterland milanese in cui vivono o sono di passaggio alcuni presunti terroristi islamici. Da qui, per l’appunto, poco meno di un mese fa è stato espulso un tunisino sospettato di essere un jihadista.
La preoccupazione in merito al terrorismo islamico in città non è nuova. Nel 2014, infatti, grandi polemiche erano nate intorno alla figura dell’allora imam (e predicatore) Usama El Santawy, che difese gli europei intenti ad andare a combattere.
Intitolare una via ai “martiri palestinesi” è inaccettabile. I martiri palestinesi non esistono, chi si fa esplodere o compie un attentato non può essere definito tale, ma solo un terrorista.