Cercava i poliziotti che hanno ucciso Amri, tunisino espulso dall’Italia

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Cercava i poliziotti che hanno ucciso Amri, tunisino espulso dall’Italia

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Un tunisino di 37 anni è stato espulso dall’Italia con un decreto eseguito sabato pomeriggio. Il motivo che ha indotto il ministro dell’Interno, Marco Minniti, a prendere questa decisione nei confronti di Hisham Alhaabi, che aveva regolare permesso di soggiorno nel nostro paese dal 2011, è stata la sua ossessione: rintracciare Luca Scatà e Cristian Movio, i due poliziotti che, nei pressi della stazione di Sesto San Giovanni, hanno prima fermato e poi risposto al fuoco uccidendolo Anis Amri, uomo ritenuto essere l’attentatore di Berlino che una settimana prima si era scagliato contro un mercatino di Natale.   

Tra gli indagati negli ultimi mesi, Alhaabi sembra essere un personaggio di una certa rilevanza, che nulla ha a che fare con lo spaccio (come invece faceva Amri). Era bracciante in un’azienda agricola di Borgo Podgora, percepiva non più di cinquemila euro annui e risiedeva in un fabbricato agricolo in campagna di proprietà delle due sorelle di Campoverde, una di cui, Jessica, è la compagna di Yacoubi Montasar, che ha dato ospitalità ad Amri nel 2015 e nel 2016. Fabbricato in cui è stato rintracciato dagli uomini della Digos di Latina e Roma coordinati dalla Direzione centrale della polizia anticrimine.

Fin dal suo arrivo a Lampedusa, Alhaabi conosceva Amri, che più volte lo aveva contattato. Erano sbarcati più o meno nello stesso periodo e insieme erano fuggiti da un Cie (Centro identificazione ed espulsione).

Alhaabi, che ha un profilo Facebook grazie a cui avrebbe preso contatti con altri gruppi islamisti, è noto per le sue posizioni radicali che l’hanno portato a una netta contrapposizione con l’imam moderato di Latina Arafa Rekhia Nesserlbaz. Se come sospettano gli inquirenti la presunta cellula a cui apparteneva Amri era composta da cinque persone, Alhaabi era sicuramente un punto di riferimento.

Un punto di riferimento che abitava in un fabbricato in una delle tante campagne che ci sono in Italia. Un uomo qualsiasi, che faceva un lavoro qualsiasi. Ma solo in apparenza, perché aveva collegamenti con terroristi islamici, che stanno sconvolgendo l’Europa con i loro attentati.

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