Uno dei modi di leggere la storia raccontata nella Meghillà di Ester è quello di individuare nel corso della storia quali paralleli si possono trovare con le popolazioni con le quali è venuto a contatto il popolo ebraico. Se da una parte Haman rappresenta i popoli che hanno tentato di sterminare gli ebrei, vi sei si chiedono che fine hanno fatto i popoli che hanno cercato di eliminare gli ebrei dalla Storia. Quali sono i comportamenti che hanno portato infine alla eliminazione di certi popoli. Nel trattato di Meghillà (10b) i Maestri si pongono questo quesito e danno diverse risposte. Eccone un paio.
Per rabbi Shmuel Bar Nachmani, l’accento va posto prima su Babilonia, in quanto Vashti, l’eroina femminista della Meghillà, mandata a morte dal re Assuero, era nipote di Nabuccodonosor, che aveva conquistato Gerusalemme e il Tempio. La risposta è che la scrittura e la cultura babilonese sono scomparse dalla Storia e il suo posto è stato preso da altri popoli: la sua scrittura, la sua lingua sono scomparse mentre Israele rappresentata qui da Modekhai e Ester (Hadassà) sono ancora vivi.
Rabbi Yehoshua Ben Levi afferma più in generale che mentre gli altri popoli gioiscono nel vedere la caduta del popolo ebraico, il popolo ebraico – secondo quanto è narrato nel Midrash – non può considerare la distruzione del nemico come un fatto positivo: anche gli angeli che sono una manifestazione della Divinità e che vogliono associarsi agli ebrei nel cantare e gioire per la morte degli egiziani annegati nel Mar Rosso vengono apostrofati duramente. Chi canta e gioisce per la morte degli altri sarà costretto a rivivere le stesse situazioni e quindi oggi avrebbe ben poco da ridere.
Dato che Purim ricordo il primo tentativo di sterminio del popolo ebraico, molte cose possiamo imparare noi da questa storia: la fedeltà alla legge e alla tradizione ripaga il popolo ebraico delle sua fedeltà alle leggi e lo preserva per il futuro, mentre per gli altri popoli che vedono in Israele un caso davvero unico, e proprio per questo da perseguitare non potrà esseri un futuro.
Chi di spada ferisce, di spada perisce
Purim sameach
Scialom Bahbout