Il governo di Gerusalemme ha deciso di depenalizzare l’uso della marijuana in Israele dopo la proposta avanzata dal Ministero della Giustizia e dal Ministero della Sicurezza. L’esecutivo dello Stato ebraico ha precisato che ci vorranno alcuni mesi prima che la nuova norma venga fatta passare alla Knesset (il parlamento israeliano). Nuova norma che non prevede sanzioni per l’uso domestico e il possesso di marijuana, mentre per l’uso in pubblico potrebbero esserci multe progressive e altre misure come la sospensione della patente e del porto d’armi. In sostanza, chi verrà colto sul fatto per la prima volta verrà multato e non più perseguito penalmente.
Il ministro della giustizia Ayelet Shaked ha definito il varo del provvedimento come “una pietra miliare. La depenalizzazione costituisce un cambiamento importante, per smettere di considerare criminali migliaia di persone normali”, che hanno semmai problematiche di tipo socio-psico-sanitario.
Nel mese scorso si era acceso il dibattito in Israele sulla possibilità che la propria marijuana fosse esportata negli Usa, dove, dal 2012, 28 Stati ne hanno legalizzato l’uso medico. Fra questi California, Colorado, Alaska, Maine, Massachussetts, Oregon, Nevada e Washington si sono espressi in maniera favorevole alla legge con la quale è stato approvato l’uso ricreativo di marijuana.
Secondo quanto riportato dalla Reuters, gli analisti di mercato hanno fatto notare che il giro di affari attorno alla marijuana potrebbe aumentare negli Stati Uniti di circa 50 miliardi di dollari nel corso dei prossimi dieci anni.
Se questa legge dovesse passare, parte di questo denaro potrebbe rimpinguare le casse delle compagnie israeliane, considerate leader in questo campo di ricerca.
In Israele, sono quasi 23.000 le persone a cui è stato concesso di acquistare marijuana medica da nove rivenditori ufficiali, per un business che si aggira sui 15 milioni di dollari. Marijuana medica che ha avuto il supporto pubblico anche del ministro della Salute israeliano Yakov Litzman.