“Islam e nazifascismo” è il nuovo libro del giornalista e storico genovese Alberto Rosselli, uscito in questi ultimi giorni. L’autore ricostruisce le idee comuni che portarono all’alleanza fra i nazisti e gli islamici del Medio Oriente in chiave anti immigrazione ebraica e contro gli anglo-francesi. L’analisi storica della pubblicazione si basa su documenti contenuti negli archivi: tedeschi, italiani, americani, inglesi, francesi, israeliani, serbi, croati ed ex-sovietici.
Una consultazione molto faticosa che però è arrivata al grande risultato di ricostruire lo stretto rapporto fra la politica nazista e fascista e l’insorgenza islamica. Islam e nazifascismo ha il merito di informare i lettori su un connubio poco conosciuto e sempre mal digerito dagli accademici di sinistra. Connubio che se fosse stato per il Gran Muftì di Gerusalemme e capo del supremo comitato della Palestina araba al Husayni sarebbe iniziato già il 31 marzo 1933, poche settimane dopo la salita al potere di Hitler in Germania, quando inviò un telegramma al Console generale tedesco a Gerusalemme, offrendo la sua collaborazione al Terzo Reich:
“I musulmani dentro e fuori la Palestina danno il benvenuto al nuovo regime tedesco e si augurano che il sistema di governo fascista ed antidemocratico si affermi in altri Paesi”.
Sempre al Husayni il 28 novembre 1941 andò in Germania per parlare con Hitler e prendere contatto con i gerarca nazisti al fine di promuovere le ragioni dell’indipendenza dei Paesi arabi. Disse di guidare una organizzazione nazionalista araba segreta dislocata in diversi Stati, disposti a unirsi a Hitler nella guerra contro l’Inghilterra a una condizione “che tali forze riconoscano il principio di unità, l’indipendenza e la sovranità di uno Stato arabo a carattere fascista, comprendente l’Iraq, la Siria, la Palestina e la Transgiordania”.
Husayni è stato anche un dei reclutatori che il 10 febbraio 1943 diede vita alla Waffen-Gebirgs-Division der SS Handschar, formata prevalentemente da musulmani provenienti dalla Croazia, che all’ora includeva la Bosnia ed Erzegovina.
Un’altra prova di questa alleanza è datata 1938 poco dopo l’invasione tedesca della Cecoslovacchia, quando venne attivata dal governo di Berlino una trasmissione radio di propaganda nazista in lingua araba, salutata con entusiasmo fra gli islamici del Medio Oriente.
I rapporti fra i nazisti e gli islamici sono stati numerosi. Non riconoscerlo significherebbe svoltare le spalle alla Storia.