Per la prima volta dopo 67 anni dall’ingresso di Israele presso le Nazioni Unite, un ambasciatore dello Stato ebraico guiderà una commissione permanente. Con 109 voti favorevoli, Danny Danon è stato posto a capo della Commissione Legale delle Nazioni Unite (Sesta Commissione), un organo strategico che si occupa di legge internazionale e affronta tematiche scottanti come la lotta al terrorismo.
La vittoria israeliana non giunge dal nulla, ma è il frutto di una lunga battaglia diplomatica che Danon e i suoi hanno sostenuto per mesi dietro le quinte. Ad intralciare più di tutti la nomina, sono stati l’ambasciatore palestinese Riyad Mansour, gli Stati Arabi, l’Organizzazione per la Cooperazione Islamica e – the last but not the least – l’Iran, che si è scomodato ad inviare a tutti i rappresentati una lettera che invitava a scongiurare l’elezione dell’ambasciatore israeliano.
“Sono orgoglioso di essere il primo israeliano a ricoprire questo incarico – ha dichiarato l’Ambasciatore Danon – Israele è leader mondiale nella Legge Internazionale e nella lotta al terrorismo. Siamo felici di avere l’opportunità di condividere le nostre conoscenze con i Paesi del mondo”.
E riguardo ai membri che hanno lavorato per impedire la sua nomina ha fatto sapere che Israele “non permetterà a dittature e paesi anti israeliani di danneggiare la sua posizione all’interno della Comunità Internazionale. “Coloro che hanno cercato di ostacolare il nostro incarico – ha proseguito – farebbero bene a prendere atto della giurisdizione di questa commissione, in quanto hanno ancora molto da imparare riguardo al Diritto internazionale. Siamo membri delle Nazioni Unite a pieno titolo e qualunque tentativo di privarci dei nostri diritti legali in questa organizzazione sarà respinto”.
Un piccolo passo per la Comunità Internazionale, un grande passo per Israele.