“Mi sono inutilmente dannato per dare ai palestinesi uno stato. Avevo un accordo che loro rifiutarono, e che avrebbe dato loro tutta la striscia di Gaza, il 96-97% della Cisgiordania, terre israeliane a compensazione, e quant’altro”. Parole che già da sole avrebbero una vasta eco, se poi a pronunciarle è Bill Clinton, la forza di queste affermazioni diventa dirompente. Impegnato in un discorso nel New Jersey dedicato a illustrare le posizioni della moglie Hillary Clinton, candidata alla presidenza Usa, l’ex presidente è stato sollecitato riguardo il processo di pace fra Israele e palestinesi da una voce che si è l’elevata dal pubblico: “Cosa dite di Gaza?”. Voce che ha accusato Hillary Clinton di aver dichiarato che “la neutralità non è possibile “ quando si parla di Israele. A questa ulteriore sollecitazione Clinton ha risposto: “Dipende se si ha davvero a cuore ciò che accade ai palestinesi, a differenza del governo di Hamas e di quelli che lanciano missili”, non mancando di sottolineare il ruolo avuto dalla moglie nel contribuire a fermare gli scontri fra Israele e Hamas nell’estate di due anni fa, e il fatto che “Hillary ha ottenuto gli unici tre incontri faccia a faccia tra Netanyahu e il presidente palestinese Abu Mazen”.
L’ascoltatore, non soddisfatto delle risposte, ha continuato: “C’erano degli esseri umani a Gaza!”. “Certo che c’erano” ha detto Bill Clinton, aggiungendo che: “Quelli di Hamas sono davvero furbi. Quando decidono di lanciare razzi su Israele si infilano negli ospedali, nelle scuole, nelle zone altamente popolate. In questo modo dicono di voler mettere gli israeliani in una posizione per cui o non si difendono, o uccidono degli innocenti. Quelli di Hamas sono molto bravi in questo”.
Clinton poi ha fatto una panoramica più generale della questione israelopalestinese e chiarendo meglio la posizione della sua consorte:
Nessuno è senza colpe, in Medio Oriente. Ma non potremo mai cambiare qualcosa in modo sostanziale finché gli israeliani non saranno convinti che abbiamo a cuore se vivono o muoiono. Quando ne saranno convinti, avremo la possibilità di spingere verso la pace. Questa è la posizione di Hillary. Non di essere d’accordo su tutto con il governo israeliano; non di far finta che non muoiano degli innocenti né di far finta che non muoiono più bambini palestinesi che bambini israeliani. Ma non potremo ottenere nulla di concreto finché gli israeliani non saranno convinti che, alla resa dei conti, se qualcuno gli darà addosso, noi non lasceremo che vengano spazzati via per finire fra i rifiuti della storia.