“I giornalisti stranieri che lavorano come corrispondenti da Gerusalemme e Tel Aviv si rifiutano da anni di denunciare la corruzione finanziaria e le violazioni dei diritti umani sotto i regimi di Hamas e dell’ Autorita’ palestinese (Ap). La “sofferenza”palestinese e la “cattiveria” dell’occupazione Israeliana sono gli unici argomenti ammissibili.” Kaled Abu Toameh riporta queste parole in un articolo intitolato “Palestinian: Western Media’s Ignorance and Bias”
Ci sorprendiamo (ma forse poi neanche tanto) di come alcuni giornalisti occidentali di recente abbiano fatto richiesta di essere accompagnati nella Striscia di Gaza per intervistare i “coloni ebrei” che vi abitano. L’imbarazzo forse non e’ sufficiente per descrivere la sensazione quando fu fatto loro notare che Israele da Gaza si ritiro’ ormai piu’ di 10 anni fa.
Purtroppo troppo spesso questi giornalisti vengono chiamati a raccontare una situazione, quella della Giudea e Samaria, senza essere a conoscenza dei fatti essenziali sul conflitto tra Israele e palestinesi. Un conflitto che non ha la verita’ alla base delle sue cronache ma una censura.
Una censura che per il seme dal quale nasce, non puo’ che sfavorire mediaticamente gli israeliani ebrei e nello stesso tempo e’ nociva anche per i palestinesi stessi che si vedono censurare e negare qualsiasi possibile alternativa, anche solo di pensiero, dalla propria autorita’ e dal proprio regime terroristico di Hamas.
Cosa c’e’ oltre la censura? sicuramente non c’e’ un tentativo di proteggere l’essere umano come tale ed in particolare come ebreo, da attacchi mediatici e non solo, Se i reporter occidentali non pongono alla base la conoscenza e la stampa libera, diventa pericoloso cio’ che ne consegue, perche’ il frutto non puo’ che essere un sentimento di odio verso l’uno o verso l’altro.
Non si puo’ far finta di non vedere l’ondata maggiore di odio antisionista ed ogni anno sempre piu’, ogni 27 Gennaio. Il Giorno della Memoria. Il giorno in cui dovrebbero prevalere le coscienze di tutti,perche’ un orrore simile non si ripeta ancora e per nessun altro popolo. Il ricordo dello sterminio di sei milioni di ebrei dovrebbe rimanere vivo e non inquinato da altro odio, per impedire altri genocidi, perche’ non si ripetano altri meccanismi di complotto ed orrore.
Ebbene, il 27 Gennaio, Giorno della Memoria, gli ebrei, tutti gli ebrei, vengono accusati , ritenuti responsabili di genocidi inesistenti, mentre l’odio verso di loro e verso Israele si accende con piu’ violenza e aggressivita’ in quella giornata. Un odio antisionista che raggiunge il l’apice il 27 Gennaio, quell’odio, in questa data assume un volto differente ma spaventosamente chiaro. Ed e’ per questo che mi chiedo con preoccupazione ma forte determinazione cosa c’e’ oltre la censura?