Jonathan Pollard sarà liberato questa settimana

Accusato di spionaggio negli Stati Uniti, tornerà in libertà dopo 30 anni di carcere

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Jonathan Pollard sarà liberato questa settimana

Accusato di spionaggio negli Stati Uniti, tornerà in libertà dopo 30 anni di carcere

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Pollard

Jonathan Pollard, l’analista dell’intelligence della Marina militare americana arrestato nel 1985 per aver passato segreti di Stato a Israele, sarà rilasciato venerdì mattina mettendo fine a una spy story che dura ormai da più di 30 anni e ha danneggiato i rapporti fra i due alleati storici.

Pollard ha oggi 61 anni ed era stato condannato all’ergastolo. In base alle norme giuridiche in vigore al momento della sentenza gli è stato concessa la liberazione. La decisione della commissione statunitense è avvenuta proprio durante un periodo di massima frizione fra Israele e Stati Uniti a causa del controverso patto sul nucleare iraniano. Funzionari di entrambi i paesi hanno negato che il rilascio di Pollard sia in qualche modo legato all’accordo con l’Iran o che debba essere inteso come una concessione verso Israele per rimediare allo strappo.

Il caso Pollard aveva diviso l’opinione pubblica in entrambe le nazioni e periodicamente tornava ad essere il centro di un dibattito giuridico e diplomatico dai toni molto accesi. Jeffrey Richelson, ex ufficiale di alto grado della National Security Agency, affermò in passato che “per la quantità di materiale passato, per la segretezza di questo materiale e per il danno che ne è venuto fuori per l’alleanza fra Israele e America, il caso Pollard è stato certamente significativo”.

Non è chiaro cosa farà Pollard ora. Grazie alla libertà vigilata ottenuta a Luglio si è trovato una casa e un lavoro vicino New York. Il suo avvocato ha affermato che molto probabilmente gli verrà richiesto di rimanere negli Stati Uniti per altri 5 anni ma non è detto che non proverà a convincere Obama a concedergli la grazia in modo da potersi trasferire immediatamente in Israele. La Casa Bianca ha smentito questa ipotesi e da Washington fanno sapere che il Presidente non ha intenzione di alterare i termini della libertà vigilata.

Pollard fu arrestato il 21 Novembre 1985 dopo aver cercato invano di raggiungere l’ambasciata israeliana a Washington. Un anno dopo si è dichiarato colpevole di spionaggio internazionale e nel 1987 è arrivato l’ergastolo. In più di un’occasione ha ribadito che la dichiarazione di colpevolezza fu “costretta” e che la condanna è stata eccessiva.

I sostenitori della liberazione di Pollard hanno sempre creduto che la punizione comminatagli fosse troppo severa e che le informazioni riportate allo Stato d’Israele avessero un’importanza critica per la sua sicurezza in un momento in cui il paese era minacciato dai suoi vicini. Per i suoi accusatori invece è grave il fatto che Pollard abbia offerto volontariamente i suoi servizi a Israele e che ogni due settimane, dietro un lauto compenso, inviava materiale estremamente sensibile.

Una conseguenza diretta del caso Pollard sono i sospetti che ancora oggi gli Stati Uniti nutrono nei confronti di tutti i soggetti, appartenenti a importanti settori pubblici americani, che mantengono contatti diretti con Israele o che si recano spesso nello Stato ebraico.

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