Svolta nelle indagini relative agli attentanti contro obiettivi ebraici in Argentina del 1992 e 1994 . Secondo gli investigatori Hussein Mohamad Ibrahim Suleiman nel 2001, in occasione del suo arresto in Giordania, avrebbe ammesso di aver trasportato gli esplosivi usati nell’attacco terroristico all’ambasciata israeliana dalla città di Foz do Iguazù, situata al confine fra Argentina, Brasile e Paraguay, a una località più vicina alla capitale.
Il Centro di Informazione Giudiziaria ha emesso un comunicato stampa di 11 righe nel pomeriggio di giovedì 15 Ottobre in cui i giudici Ricardo Lorenzetti, Elena Highton de Nolasco, Carlos Fayt e Juan Carlos Maqueda si dicono pronti ad annunciare “un mandato di arresto internazionale nei confronti di Jose Salman El Reda Reda”.
Nel documento viene spiegato che dal 2005 la Corte ha indagato Hussein Mohamad Ibrahim Suleiman appurando che quest’ultimo era un agente operativo dell’organizzazione terroristica Hezbollah ed un membro della Jihad Islamica. Recentemente, intorno al mese di Settembre, l’ambasciata israeliana di Buenos Aires, attraverso il Ministero degli Affari Esteri, ha confermato le informazioni rendendo quindi possibile l’emissione del mandato di arresto internazionale. Per quanto riguarda Jose Salman El Reda Reda, colombiano ma con seconda nazionalità libanese, quest’ultimo è stato coinvolto in attività di contrabbando alla Triplice Frontiera dove ha potuto stringere contatti con persone legate ad Hezbollah.
A seguito delle accuse di negligenza rispetto a questo particolare caso la Presidente Cristina Fernandez de Kirchner ha puntato il dito contro la Corte Suprema nel suo ultimo discorso alla nazione. In quell’occasione ha chiesto “perché non sono a conoscenza dei risultati dell’indagine della Corte? Chi è stato condannato? Cosa è accaduto di preciso? Per quale motivo l’ambasciata israeliana non ha nessuna pretesa per quanto riguarda l’attentato alla sede diplomatica del 1992 ma insiste con quello dell’AMIA del 1994?”