La società israeliana si interroga e si scontra, in questi giorni di violenze a Gerusalemme, sulla questione del Monte del Tempio, cioè sullo status e sull’accesso alla Spianata delle Moschee.
Venerdì il Rabbino Capo sefardita di Israele Yitzhak Yosef ha esortato gli ebrei a non visitare la Spianata, in quanto l’accesso al Monte del Tempio è vietato dalla maggior parte delle autorità rabbiniche a causa della grande santità del luogo in cui sorgeva il Santuario di Salomone. Vi sono però altre autorità rabbiniche che ritengono sia invece importante pregare in quel luogo proprio per l’eccezionalità che rappresenta, e a loro si è rivolto Rav Yosef con toni severi accusandoli di “gettare benzina sul fuoco” e chiedendo loro di fermare l’incitamento a recarsi in quel luogo per evitare che “altro sangue del popolo di Israele venga versato”. Le parole del Rabbino Capo sefardita sono le più forti che siano mai state pronunciate pubblicamente sull’argomento e vogliono invitare i fedeli a distendere i rapporti con gli arabi di Gerusalemme.
Al discorso del rabbino, sono seguite ampie critiche religiose e politiche all’interno del dibattito del paese, ma al di là di queste diatribe, una guida turistica che lavora proprio alla Spianata della Moschee ha scritto una lettera al Jerusalem Post in cui spiega cosa sia realmente cambiato in quel sito col passare degli anni.
“Tutti parlano dello status quo del Monte del Tempio, ma nessuno sa davvero di quale status si stia parlando” – esordisce Beryl Ratzer – “Ovviamente lo status a cui tutti dovremmo riferirci è quello in vigore dal 1967 al 2000”. Secondo Ratzer, infatti, fino al 2000 non vi erano restrizioni per visitare la Spianata delle Moschee: bastava pagare il biglietto di entrata al Waqf, levarsi le scarpe e vestirsi in maniera pudica. Qualunque turista poteva accedere sia alla Moschea di Al-Aqsa che all’interno della Cupola della Roccia, a patto che non vi si accedesse durante le funzioni religiose.
“Nessuno obiettava se un prete cristiano conduceva una sessione di preghiere in silenzio, o se venivano letti passi del Nuovo Testamento in qualche angolo remoto del Monte del Tempio” – scrive ancora Ratzer – “Né si opponeva nessuno se qualche guida turistica sollevava un quadro raffigurante il primo o il secondo Tempio ebraico che si trovavano sul Monte del Tempio prima che venissero distrutti dai Babilonesi e dai Romani”.
Ma dal 2000 ad oggi il Waqf palestinese ha rivoluzionato le regole, ponendo delle restrizioni molto severe sul sito sacro alle tre religioni. Secondo Beryl Ratzer, ora non è più permesso visitare la Moschea né la Cupola, ai visitatori non è permesso avere con sé libri di preghiera e persino la Bibbia deve esser lasciata fuori e a far rispettare queste regole imposte dai palestinesi sono nientemeno che i poliziotti israeliani. Non una preghiera può esser pronunciata ora sulla Spianata, neanche in completa discrezione e molto spesso viene chiesto alle donne dei gruppi turistici di coprirsi il capo con il velo.
Ciò che auspica quindi la guida autorizzata Ratzer è che questo tanto chiacchierato status del Monte del Tempio torni ad essere quello negoziato con la Giordania dopo la Guerra dei Sei Giorni, piuttosto che quello imposto dai palestinesi a partire dalla Seconda Intifada.
Mentre si cercano le ragioni e i torti di entrambe le parti, a Gerusalemme le violenze non si fermano e sui social network i cantanti palestinesi Anas Garadat and Abu Khayad hanno divulgato un brano in cui si incitano i terroristi a scagliarsi contro gli israeliani con il motto “colpisci e fuggi”. Le frasi sono terrificanti e si riferiscono anche alla bambina di due mesi che non ce l’ha fatta dopo esser stata investita durante il primo attentato terroristico a Gerusalemme due settimane fa.
“Investi la bambina di due mesi, ecco come li prendiamo. Per Al-Aqsa investiremo i coloni” – recita la canzone – “Fai che la strada diventi una trappola, Allah ti aiuterà. Tutta la nazione araba ti sta chiamando, che Dio ti benedica Akari Ibrahim (il terrorista che ha ucciso un poliziotto druso e un ragazzo di 17 anni)”.