La Francia sta pensando di abbandonare l’idea di proporre una risoluzione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che preveda un piano di pace per il Medio Oriente e l’instaurazione di uno Stato di Palestina. Nonostante se ne sia parlato molto negli ultimi mesi Laurent Fabius, il Ministro degli Esteri francese, non ha in alcun modo menzionato la risoluzione nelle dichiarazioni che hanno seguito il suo incontro con Riad Al-Maliki, il Ministro degli Esteri dell’Autorità Nazionale Palestinese.

Sebbene non si sia parlato di risoluzioni ONU, Fabius ha parlato di “gettare le basi per il futuro riconoscimento della Palestina da parte della Francia”. Inoltre il Ministro ha dichiarato che “l’incontro ha fornito l’opportunità per preparare il primo seminario intergovernativo franco-palestinese la cui prima sessione sarà rivolta al rafforzamento delle relazioni fra i due paesi sotto il punto di vista politico, economico e culturale.”

Il Jerusalem Post riporta che la rinuncia da parte dei francesi è dovuta al fatto che la proposta scontentava sia Israele che l’ANP. Gli israeliani infatti non avrebbero gradito l’ennesimo tentativo di imporre una soluzione dall’esterno, i palestinesi invece sono rimasti delusi nel vedere che la risoluzione non prevedeva tutte le condizioni da loro richieste. Cambio di strategia quindi per i transalpini: il Parlamento francese, sulla scia di quanto già fatto da altri paesi europei come la Svezia, riconoscerà l’esistenza dello Stato di Palestina.

Nella dichiarazione ufficiale del Ministero degli Esteri francese si può leggere che l’incontro “si è concentrato sul rivedere la situazione effettiva attuale che si sta deteriorando sempre di più ogni giorno che passa a causa dell’assenza di una precisa prospettiva politica.” Fabius inoltre ha riaffermato l’impegno francese per la pace in Medio Oriente e ha caldeggiato la possibile istituzione di un gruppo di supporto internazionale.

Nell’ultima visita in Israele avvenuta a Giugno Laurent Fabius aveva parlato di un nuovo piano diplomatico studiato dalla Francia e diviso in tre componenti fondamentali: il negoziato diretto fra Israele e ANP, l’istituzione di un gruppo di supporto che aiuti a colmare la distanza fra le due parti e una risoluzione del Consiglio di Sicurezza che sia condivisa da tutti i membri permanenti per non incorrere nel potere di veto delle superpotenze.

I dettagli su chi farà parte e quali saranno le mansioni del gruppo di sostegno non sono stati ancora rivelati. L’idea di fondo è quella di allargare il Quartetto per il Medio Oriente, composto da Stati Uniti, Unione Europea, Russia e Nazioni Unite, includendo alcuni Stati arabi moderati ed altri paesi importanti dell’eurozona come Francia e Germania.