Amos Gitai, pluripremiato regista israeliano, presenterà al Festival del Cinema di Venezia la sua ultima opera “Rabin, the last day”, un film che narra la vicenda dell’assassinio del Primo Ministro israeliano Yitzhak Rabin.
Non è la prima volta che il mondo del cinema israeliano si ferma a riflettere sull’omicidio Rabin: Herz Frank and Maria Kravchenko realizzarono “Beyond the fear”, un documentario dedicato alla relazione tra Yigal Amir, l’estremista condannato all’ergastolo per aver freddato con due colpi di pistola alla schiena il Primo Ministro, e Larisa Trembovler. Gitai invece ha voluto mettere al centro dell’attenzione le ultime ore di Rabin in quel maledetto 4 Novembre del 1995.
A vent’anni di distanza Gitai analizza la figura di un Primo Ministro che forse più di tutti si impegnò per finalizzare il processo di pace con i palestinesi a seguito degli accordi di Oslo del 1993. L’attenzione però più che dalla figura di Rabin viene catturata dall’atmosfera che si respirava in quegli anni e dalla confusione scaturita dall’omicidio che colpì prima le istituzioni e poi la società israeliana nel suo complesso.
Il film è stato girato lo scorso anno fra Tel Aviv e l’insediamento ebraico di Kedumim. Più di settanta attori compongono il cast, fra di loro Liron Levo, Yael Abecassis, Tomer Russo, Ischac Hiskiya, Pini Mitelman, Michael Warshaviak, Einat Weizman, Rotem Keinan e Yogev Yefet. Proprio Yefet ha impersonato Yigal Amir mentre nel ruolo di Rabin Gitai ha scelto l’ex calciatore Mordechai Motaleh Spiegler per integrare il materiale d’archivio di cui si è servito.