Alcuni funzionari di Hamas, l’organizzazione terroristica che governa Gaza, hanno invitato la popolazione a rivoltarsi contro l’Autorità Nazionale Palestinese per la sua collaborazione con Israele nel campo della sicurezza che ha portato negli ultimi mesi all’arresto di numerosi estremisti affiliati all’organizzazione.

I funzionari si sono riuniti nel palazzo che ospita il Parlamento di Gaza, un’istituzione che non viene convocata ufficialmente dal lontano 2007, anno in cui Hamas espulse le forze di polizia dell’Autorità Nazionale Palestinese dopo una settimana di scontri sanguinosi.

L’appello invita alla rivolta “contro gli arresti politici” messi in atto dall’ANP in West Bank e ad adottare “una ferma posizione contro i crimini commessi dall’Autorità contro la resistenza e i suoi membri. La cooperazione di sicurezza tra Israele e ANP, sancita con gli Accordi di Oslo del 1993, viene definita “un alto tradimento che serve solo l’occupazione sionista”.

Gli attriti fra le due fazioni palestinesi sono ricominciati il 7 Luglio in seguito all’arresto di oltre duecento militanti di Hamas in West Bank da parte della polizia dell’ANP, un’azione definita da Khalil al-Haya, uno dei dirigenti dell’organizzazione terroristica di Gaza, “un assist agli occupanti”. E’ decisamente lontano ora lo spirito di riappacificazione che aveva portato nell’Aprile 2014 a un governo di unità nazionale fra le due parti. Quella mossa, nata con l’intenzione di sanare la fattura fra Hamas e Fatah e voluta a tutti i costi dal Presidente di ANP Mahmoud Abbas, oggi sembra definitivamente naufragata.

In seguito al fallimento del governo di unità nazionale ne è stato formato un altro, approvato da entrambe le parti, composto da soli tecnici ma anche questo si è dimostrato incapace di operare efficacemente perché Hamas continua a detenere il potere in maniera autoritaria nella Striscia di Gaza. I dissapori inoltre hanno ritardato la ricostruzione di Gaza dopo la guerra dello scorso anno.