Dopo l’Università di Tel Aviv e Yad Vashem Matteo Renzi ha terminato la sua prima visita ufficiale in Israele parlando alla Knesset, il Parlamento dello Stato ebraico. Accolto come un vero amico da Netanyahu, il Primo Ministro italiano ha assicurato i centoventi membri dell’organo legislativo che nel prossimo incontro in programma con Mahmoud Abbas a Ramallah gli chiederà di riconoscere Israele come Stato ebraico. “Riconoscere Israele è riconoscere la realtà” sono state le parole applaudite dagli appartenenti alla Knesset di ogni schieramento.
“La pace è possibile solo con due Stati per due popoli e solo se la sicurezza di entrambi. Tutto questo può avvenire se riconosciamo il diritto all’autodeterminazione dei palestinesi e quello alla sicurezza dello Stato degli ebrei. Pace significa che sia i palestinesi che gli ebrei avranno il loro Stato-nazione. L’esistenza dello Stato d’Israele non è una gentile concessione della comunità internazionale dopo la Shoah. Israele esiste nonostante la Shoa. E se oggi qualcuno nel mondo prova ancora a mettere in dubbio il diritto all’esistenza di questo Stato appare chiaro che voi non avete soltanto il diritto ad esistere: avete il dovere di esistere e resistere, e tramettere ai vostri figli e ai miei figli. Noi saremo al vostro fianco.”
Renzi inoltre si è scagliato contro i sostenitori del boicottaggio dei prodotti israeliani. Secondo il Premier questi starebbero “tradendo il loro stesso futuro” e l’Italia sarà “sempre in prima linea nel forum europeo e internazionale contro ogni forma di boicottaggio sterile e stupido”.
Infine Matteo Renzi ha ribadito il suo supporto all’accordo sul programma nucleare iraniano raggiunto a Vienna la scorsa settimana ma ha voluto specificare che “siamo pronti a verificare giorno dopo giorno, momento dopo momento la sua implementazione. E’ possibile essere in disaccordo sul compromesso con l’Iran ma non sarà mai possibile nessun compromesso nei confronti del futuro di Israele. Sarò franco e brutale: la vostra sicurezza è la nostra sicurezza, condividiamo lo stesso destino.”