A quasi un anno di distanza dalla guerra tra Israele e Hamas, il capo dell’organizzazione terroristica Ismail Haniyeh ha avvertito che la resistenza palestinese è ora più forte e preparata. La dichiarazione del leader politico della Striscia sembra confermare la valutazione effettuata dai responsabili per la sicurezza israeliani che solo pochi giorni fa avevano avvisato il governo della riorganizzazione dei terroristi pronti di nuovo a scatenare una guerra devastante contro lo Stato ebraico. Haniyeh inoltre ha accolto con favore la sponda offerta dall’Egitto che ha rimosso Hamas dalla sua lista delle organizzazioni terroristiche.
Secondo Yoram Cohen, capo dei servizi di sicurezza israeliani, l’organizzazione terroristica durante questi mesi di tregua ha effettuato notevoli sforzi per ricostruire le sue capacità militari in vista del prossimo scontro violento con Israele. In particolare Hamas starebbe cercando di riorganizzare la sua rete di tunnel transfrontalieri, acquisire nuovi e più potenti missili e formare un’unità navale. Tutto questo grazie ai fondi concessi dall’Iran.
Cohen ha però aggiunto che al momento non è conveniente per Hamas iniziare un conflitto che sarebbe sanguinoso ma poco efficace, per questo Israele deve impedire all’organizzazione terroristica di potenziarsi ancora.
Nei cinquanta giorni di duri scontri dell’estate 2014 circa duemila palestinesi e 70 israeliani hanno perso la vita. Il cessate il fuoco mediato dall’Egitto a fine Agosto ha retto nonostante ci siano stati sporadici lanci di razzi, effettuati perlopiù da piccoli gruppi terroristici insofferenti al governo di Hamas, e alcuni raid di risposta da parte degli israeliani.
Infine Yoram Cohen ha fatto notare che in maniera lenta ma progressiva Hamas sta dirottando le risorse destinate ai progetti di ricostruzione per i civili verso la ricostituzione del suo braccio armato, le Brigate Izz al-Din al-Qassam, che nell’ultima guerra ha subito perdite significative.