A Torino il Gruppo Sionistico Piemontese ha ricominciato ad operare, dopo sette anni di inattività, sotto la nuova presidenza di Emanuel Segre Amar che collabora, in particolare, con Enrico (Chicco) Fubini nella sua qualità di tesoriere.
Lunedì 8 giugno, serata inaugurale con la conferenza del Ministro consigliere dell’Ambasciata di Israele in Italia Rafael Erdreich che ha parlato sul tema: “Geopolitica del Medio Oriente. Nuovi elementi e conseguenze possibili per l’Europa: il ruolo di Israele”. Qui di seguito un breve resoconto del suo intervento.
Quanto sta avvenendo in Iraq, Siria, Libano e Yemen dimostra che gli stati creati da Gran Bretagna e Francia con gli accordi di Sykes Picot non esisteranno più; quei capi di stato, ed in particolare, negli anni più recenti, Assad padre, Saddam Hussein e Gheddafi che riuscirono, con la forza, a dominare, fino a ieri, le divisioni tribali, tipiche delle loro terre, nonché l’antica guerra tra sunniti e sciiti, dovranno lasciare il posto a situazioni politiche completamente diverse. Le nuove potenze (Egitto, Iran, IS, Turchia ed Arabia Saudita) stanno cercando, anche con alcune alleanze provvisorie, di ricreare un impero/califfato sulle orme di quello Ottomano che venne annientato alla fine della prima guerra mondiale. Gli Stati Uniti, con la politica imposta da Obama, non hanno più alcuna possibilità di far sentire la propria influenza nell’area. Le diverse guerre in corso oggi hanno portato ad un controllo da parte dell’Iran sull’Iraq sud-orientale avente una popolazione in maggioranza sciita, mentre i curdi hanno conquistato il controllo della parte settentrionale. Il confine tra Siria ed Iraq praticamente non esiste più e lo Stato islamico controlla in Iraq quasi tutta la zona centro-occidentale, abitata tradizionalmente da sunniti, e gran parte della Siria.
La Turchia mantiene rapporti con IS e con l’Iran cercando, da parte sua, alleanze occasionali per ricostituire un qualcosa che assomigli all’impero Ottomano. L’Arabia Saudita deve fronteggiare la presenza iraniana nello Yemen ed in alcune zone periferiche dei propri territori e del Golfo. Queste guerre attualmente in corso comportano che le carte geografiche della zona, ridisegnate in continuazione, diventano, nel giro di poche settimane, obsolete. È difficile immaginare cosa succederà nel prossimo futuro, anche perché bisognerà vedere quali saranno i rapporti di forza tra laici e religiosi musulmani, ma si può ben affermare che, tra tutti i conflitti in corso oggi in Medio Oriente, quello tra Israeliani e Arabi è senz’altro marginale, nonostante l’ossessione mediatica, e sembra essere quello meno complesso da risolvere, per quanto assurdo ciò possa sembrare. L’Europa, attualmente, sembra, ancora una volta, preferire non vedere quanto sta succedendo alle proprie porte ed all’interno dei propri confini.
Il pubblico presente in sala, lunedì sera, ha molto apprezzato l’analisi del Ministro consigliere Erdreich e ha dimostrato la propria competenza facendo numerose domande di grande interesse.