Stando a quanto afferma il governo Siriano, negli ultimi nove giorni lo stato islamico, conosciuto come ISIS, ha dato luogo ad un vera e propria strage: i morti documentati sono duecentodiciassette, sessantasette civili e centocinquanta militari.
Tra i sessantasette civili ci sono quattordici bambini e dodici donne; le esecuzioni sono avvenute a Sukhnah, Al-Amiriyah e Palmira. Sono stati inoltre uccisi centocinquanta militari, anche se alcune fonti riportano un numero più alto, con l’accusa di essere fedeli informatori del regime.
Rami Abdel Rahman, direttore dell’ osservatorio dei diritti umani Siriano, afferma che le uccisioni sono avvenute per fucilazione o per decapitazione. Nonostante le fonti ufficiali Siriane parlino di duecentodiciassette morti, i mass media locali raccontano di un massacro che ha visto morire quattrocento persone, tra cui moltissime donne e bambini. Anche se questo getta un po’ di incertezza sul reale numero delle vittime, ciò che sembra certo è che il califfato abbia catturato altre seicento persone, tra loro uomini del governo e militanti filo-governativi.