Lite in TV: Per Rula Jebreal gli omosessuali di Gaza sono liberi, non ci sta il conduttore americano Bill Maher

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Micol AnticoliEditor & Event Manager
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Medio Oriente

Lite in TV: Per Rula Jebreal gli omosessuali di Gaza sono liberi, non ci sta il conduttore americano Bill Maher

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Una emblematica discussione sull’integralismo islamico, ha visto protagonisti la giornalista palestinese Rula Jebreal, già conduttrice di La7, e il conduttore e comico americano Bill Maher.

Per difendere strenuamente le sue idee quantomeno discutibili, Jebreal arriva persino a negare che a Gaza si perseguitino gli omosessuali.

B: – “Si può essere gay a Gaza?”
R: – “Si puoi esserlo”
B: “E restare in vita?
R: “Certo, io ho viaggiato in Medioriente…”
B: “Ah si? Esiste quindi un bar per gay a Gaza?”

Il resto della discussione si può seguire sul video di Repubblica:
http://video.repubblica.it/mondo/ex-conduttrice-la7-rula-jebreal-in-tv-usa-lite-in-diretta-sull-islam/182172/180987

Ciò che sfugge inspiegabilmente a Rula Jebeal è che a Gaza l’omosessualità è considerata illegale e sacrilega. Centinaia di gazawi omosessuali sono tutt’ora rifugiati in Israele, l’unico Stato del Medio Oriente che ospita un annuale Gay Pride e in cui i gay sono considerati alla stregua degli altri cittadini.

Gay pride

Precisamente, il Codice di Ordinanza Penale in vigore a Gaza recita:

Criminal Code Ordinance of 1936 54 Section 152 Unnatural offences “(2) Anyone who: (a) commits sexual intercourse with another person against the order of nature, or (b) commits sexual intercourse with an animal, or (c) permits or allows the above mentioned acts is considered to have committed a felony punishable by imprisonment for a term of ten years.”

Cioè: Chiunque: (a) abbia un rapporto sessuale con un’altra persona contro l’ordine della natura, o (b) abbia un rapporto sessuale con un animale, o (c) permetta gli atti di cui sopra è considerato colpevole di un crimine punibile con la reclusione per un periodo di dieci anni.

Ovviamente, fra i rapporti sessuali “contro l’ordine della natura” vi sono anche quelli omosessuali. Ancora più sfortunati di coloro che sono finiti in prigione, sono stati invece i palestinesi morti addirittura sotto la forca, impiccati come si usa nella Teheran degli Ayatollah.
Non se la passano poi tanto meglio i palestinesi gay del West Bank, discriminati e minacciati ogni giorno, anch’essi costretti a nascondere la propria omosessualità, la cui manifestazione non è vietata de iure, ma di fatto non è accettata dalla società.

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