Il governo olandese ha deciso di tagliare del 35% le pensioni dei sopravvissuti alla Shoah che vivono negli insediamenti ebraici in West Bank. Si tratta di una mossa che rientra nella campagna dell’Unione Europea per fare pressione su Israele per gli insediamenti oltre la Green Line del 1967.
Il direttore del Center of Organizations for Holocaust Survivors Colette Avital, una associazione israeliana che riunisce cinquantadue diversi gruppi per promuovere l’assistenza sociale per coloro che sono sopravvissuti al genocidio nazista, ha riferito a Israel Radio che la decisione è “decisamente fuori luogo”.
“L’Unione Europea può prendere una posizione relativamente alla politica degli insediamenti di Israele ma i provvedimenti al riguardo dovrebbero essere presi esclusivamente contro coloro che prendono le decisioni in Israele. E’ sorprendente e oltraggioso che il governo olandese scelga di imporre sanzioni contro civili che hanno dovuto sopportare la Shoah in quel paese e che hanno deciso, in età avanzata, di trasferirsi in Israele con i loro i figli. Una tale molestia contro i sopravvissuti è difficile da accettare, il loro benessere dovrebbe essere sacrosanto agli occhi delle autorità olandesi.”